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Ranke, Leopold von: Die römischen Päpste. Bd. 3. Berlin, 1836.

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Relatione della Germania 1628.

anco la rovina di Germania dall' otio de' principi e dal loro
troppo delitiare, o dalla poca forza d'ingegno, o da una pre-
cipitosa vecchiaja, o pure per esser tanto nemici del governo
che piu si contentano di dare in mano d'un'altro il maneggio
delle cose publiche, benche riconoschino spesso la poca idoneita
di colui, e quasi a foggia di alcuni antichi Eritrei farli secondi
principi, da loro solo differenti per nome, ma pari nel total ma-
neggio, come fu Joab appresso David et altri appresso altri prin-
cipi. I quali maneggiatori, come presi dalla plebe, abusavano
et abusano la loro data potesta, e piu con la passione che con
la moderatione della virtu governandosi e dati in preda a para-
siti et adulatori constituivano e constituiscono altri sottoministri
indegni, che con prezzo e ragione di parentela et ambitione
corrompevano e corrompono la giustitia, et a tale esempio
dietro a se tirando altri principi circonvicini facevano commune
giustitia cio ch'era proprio interesse.

II. Ungarische Königswahl.

Sopragiungendo alla dieta li voti del regno di Schiavonia
e di Croatia, che erano quasi tutti cattolici, e superando con
questa giunta la parte de' cattolici et adherenti di Sua Maesta
di non poco la parte degli heretici e non confidenti, la voce
sparsa della volonta di S. Mta dell' elettione veniva giornalmente
meglio intesa. Tuttavia li deputati dell' imperatore, per meglio
assicurarsi delli voti della dieta, volsero prima di proporre l'e-
lettione dell' arciduca farne esperienza con l'elettione del pala-
tino, che si doveva fare per la morte del Thurzo, desiderando
S. Mta che si facesse un cattolico e particolarmente il sopra-
detto conte Esterhasi, ancorche secondo le leggi e costitutioni
di quel regno havesse proposto alli stati quattro soggetti, due cat-
tolici e due heretici: et il negotio riusci felicissimamente, poiche
detto conte fu eletto con 150 voti, non havendo havuto il con-
trario piu che 60. Fatta questa prova e con essa rincorati
maggiormente li confidenti et amici dell' imperatore, parve non-
dimeno alli ministri di S. Mta che oltre alli sopradetti voti 150
saria stato bene a superare qualche buona parte delli 60 con-
trarj con presenti e con doni accio riuscisse l'elettione con mag-
gior sodisfattione del regno, e collo spendere, per quanto fu
detto, da 20 m. fiorini si hebbe l'intento della maggior parte di
loro, come si esperimento nell' altri negotii della dieta. Li Bet-
leniani e suoi adherenti, ancorche non fosse all' hora pubblicata
la volonta dell' imperatore, sebbene si teneva per sicuro che
volesse fare eleggere re l'arciduca, non mancavano di contra-
riare al possibile.

Soggiungero un' esempio dell' ardire di una donna in que-
sto proposito, dal quale, si come e straordinario, si conosceranno
le forze di detti contrarii. La madre del barone Bathiani, che
e de' piu principali signori di qualita e di stato e di adherenza
d'Ungaria, hebbe ardire di mettere in consideratione all' impe-
ratrice che non doveva permettere che si facesse questa elet-
tione, perche si veniva a pregiudicare a S. Mta stessa, poiche

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Relatione della Germania 1628.

anco la rovina di Germania dall’ otio de’ principi e dal loro
troppo delitiare, o dalla poca forza d’ingegno, o da una pre-
cipitosa vecchiaja, o pure per esser tanto nemici del governo
che più si contentano di dare in mano d’un’altro il maneggio
delle cose publiche, benche riconoschino spesso la poca idoneità
di colui, e quasi a foggia di alcuni antichi Eritrei farli secondi
principi, da loro solo differenti per nome, ma pari nel total ma-
neggio, come fu Joab appresso David et altri appresso altri prin-
cipi. I quali maneggiatori, come presi dalla plebe, abusavano
et abusano la loro data potestà, e più con la passione che con
la moderatione della virtù governandosi e dati in preda a para-
siti et adulatori constituivano e constituiscono altri sottoministri
indegni, che con prezzo e ragione di parentela et ambitione
corrompevano e corrompono la giustitia, et a tale esempio
dietro a se tirando altri principi circonvicini facevano commune
giustitia cio ch’era proprio interesse.

II. Ungariſche Koͤnigswahl.

Sopragiungendo alla dieta li voti del regno di Schiavonia
e di Croatia, che erano quasi tutti cattolici, e superando con
questa giunta la parte de’ cattolici et adherenti di Sua Maestà
di non poco la parte degli heretici e non confidenti, la voce
sparsa della volontà di S. M dell’ elettione veniva giornalmente
meglio intesa. Tuttavia li deputati dell’ imperatore, per meglio
assicurarsi delli voti della dieta, volsero prima di proporre l’e-
lettione dell’ arciduca farne esperienza con l’elettione del pala-
tino, che si doveva fare per la morte del Thurzo, desiderando
S. M che si facesse un cattolico e particolarmente il sopra-
detto conte Esterhasi, ancorche secondo le leggi e costitutioni
di quel regno havesse proposto alli stati quattro soggetti, due cat-
tolici e due heretici: et il negotio riuscì felicissimamente, poiche
detto conte fu eletto con 150 voti, non havendo havuto il con-
trario più che 60. Fatta questa prova e con essa rincorati
maggiormente li confidenti et amici dell’ imperatore, parve non-
dimeno alli ministri di S. M che oltre alli sopradetti voti 150
saria stato bene a superare qualche buona parte delli 60 con-
trarj con presenti e con doni acciò riuscisse l’elettione con mag-
gior sodisfattione del regno, e collo spendere, per quanto fu
detto, da 20 m. fiorini si hebbe l’intento della maggior parte di
loro, come si esperimentò nell’ altri negotii della dieta. Li Bet-
leniani e suoi adherenti, ancorche non fosse all’ hora pubblicata
la volontà dell’ imperatore, sebbene si teneva per sicuro che
volesse fare eleggere re l’arciduca, non mancavano di contra-
riare al possibile.

Soggiungerò un’ esempio dell’ ardire di una donna in que-
sto proposito, dal quale, si come è straordinario, si conosceranno
le forze di detti contrarii. La madre del barone Bathiani, che
è de’ più principali signori di qualità e di stato e di adherenza
d’Ungaria, hebbe ardire di mettere in consideratione all’ impe-
ratrice che non doveva permettere che si facesse questa elet-
tione, perche si veniva a pregiudicare a S. M stessa, poiche

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[419/0431] Relatione della Germania 1628. anco la rovina di Germania dall’ otio de’ principi e dal loro troppo delitiare, o dalla poca forza d’ingegno, o da una pre- cipitosa vecchiaja, o pure per esser tanto nemici del governo che più si contentano di dare in mano d’un’altro il maneggio delle cose publiche, benche riconoschino spesso la poca idoneità di colui, e quasi a foggia di alcuni antichi Eritrei farli secondi principi, da loro solo differenti per nome, ma pari nel total ma- neggio, come fu Joab appresso David et altri appresso altri prin- cipi. I quali maneggiatori, come presi dalla plebe, abusavano et abusano la loro data potestà, e più con la passione che con la moderatione della virtù governandosi e dati in preda a para- siti et adulatori constituivano e constituiscono altri sottoministri indegni, che con prezzo e ragione di parentela et ambitione corrompevano e corrompono la giustitia, et a tale esempio dietro a se tirando altri principi circonvicini facevano commune giustitia cio ch’era proprio interesse. II. Ungariſche Koͤnigswahl. Sopragiungendo alla dieta li voti del regno di Schiavonia e di Croatia, che erano quasi tutti cattolici, e superando con questa giunta la parte de’ cattolici et adherenti di Sua Maestà di non poco la parte degli heretici e non confidenti, la voce sparsa della volontà di S. Mtà dell’ elettione veniva giornalmente meglio intesa. Tuttavia li deputati dell’ imperatore, per meglio assicurarsi delli voti della dieta, volsero prima di proporre l’e- lettione dell’ arciduca farne esperienza con l’elettione del pala- tino, che si doveva fare per la morte del Thurzo, desiderando S. Mtà che si facesse un cattolico e particolarmente il sopra- detto conte Esterhasi, ancorche secondo le leggi e costitutioni di quel regno havesse proposto alli stati quattro soggetti, due cat- tolici e due heretici: et il negotio riuscì felicissimamente, poiche detto conte fu eletto con 150 voti, non havendo havuto il con- trario più che 60. Fatta questa prova e con essa rincorati maggiormente li confidenti et amici dell’ imperatore, parve non- dimeno alli ministri di S. Mtà che oltre alli sopradetti voti 150 saria stato bene a superare qualche buona parte delli 60 con- trarj con presenti e con doni acciò riuscisse l’elettione con mag- gior sodisfattione del regno, e collo spendere, per quanto fu detto, da 20 m. fiorini si hebbe l’intento della maggior parte di loro, come si esperimentò nell’ altri negotii della dieta. Li Bet- leniani e suoi adherenti, ancorche non fosse all’ hora pubblicata la volontà dell’ imperatore, sebbene si teneva per sicuro che volesse fare eleggere re l’arciduca, non mancavano di contra- riare al possibile. Soggiungerò un’ esempio dell’ ardire di una donna in que- sto proposito, dal quale, si come è straordinario, si conosceranno le forze di detti contrarii. La madre del barone Bathiani, che è de’ più principali signori di qualità e di stato e di adherenza d’Ungaria, hebbe ardire di mettere in consideratione all’ impe- ratrice che non doveva permettere che si facesse questa elet- tione, perche si veniva a pregiudicare a S. Mtà stessa, poiche 27*

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Zitationshilfe: Ranke, Leopold von: Die römischen Päpste. Bd. 3. Berlin, 1836, S. 419. In: Deutsches Textarchiv <https://www.deutschestextarchiv.de/ranke_paepste03_1836/431>, abgerufen am 26.11.2024.