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Ranke, Leopold von: Die römischen Päpste. Bd. 3. Berlin, 1836.

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C. Caraffa

bitione dell' uso del calice delibero fare animo e distribuire il
sacramento, come tre giorni dipoi fece, pubblicamente sotto la
sola specie del pane, nella parrocchia di San Martino. Ma ha-
vendo io havuto notitia di questo empio attentato, fui subito a
farne acerba lamentatione con Sua Mta, dolendomi con ogni piu
efficace maniera che i suoi ministri si volessero ingerire in quelle
cose che concernono la reverenza verso il tremendo sacramento
dell' altare, che meramente riguardano lo spirituale e la salute
dell' anime, e che senza rispetto niuno s'intromettevano negli
affari di religione, non mostrando segno alcuno di obbedienza
verso dio e la santa sede Romana, della quale la maesta Sua
si era sempre mostrata tanto ossequente. Da che fuori di modo
commosso l'imperatore diede subito rigidissimi ordini a detti po-
litici, accio lasciassero la cura delle cose ecclesiastiche e di re-
ligione agli huomini di chiesa, facendo loro grave riprensione
per la temerita commessa: onde essi gagliardamente si incitarono
contro di me e del Plateis, come quelli da quali si persuasero
essere proceduto il rabbuffo fattoli da Sua Mta; et oltre al mi-
nacciare aspramente il Plateis, non si astennero dal manomet-
tere anche l'autorita mia, insinuando a monsr arcivescovo che
egli s'io non li mostravo sopra cio special breve di Sua Beatne,
non fosse tenuto ad obbedirmi in una cosa di tanto rilievo come
il sopprimere in Praga l'uso del calice; e non tralasciando di
sollevare i predetti parrochi e farli animo, persuadendo loro che
non havessero timore alcuno di me ne dell' arcivescovo, perche
dal governo politico, al quale in quel regno per antiquato stile
devono soggiacere gli ecclesiastici, sariano sempre protetti e
sostenuti, operarono che il curato del Tein facendo nuova pre-
varicatione si ridusse in aperta disubbidienza, e prese ardire di
predicare al popolo che non volesse tollerare che i papisti, che
miravano tiraneggiare il tutto, li togliessero l'uso del calice, e
pregassero dio per lui vero difensore del paterno antico rito:
di modo che quel volgo fece un poco di tumulto, rappresentan-
dosi quella sera sino al numero di mille alla casa di detto cu-
rato come in sua difesa. Il che venuto a mia notitia, cavai su-
bito da Sua Mta Cesarea indignatione e comandamento che il
detto prete fosse subito arrestato e consegnato a monsre arci-
vescovo: come fu senza dilatione alcuna eseguito: e quel po-
polo, che prima si era mostrato cosi ardente per la sua inden-
nita, non fece motivo alcuno, perche lo vedesse condurre pri-
gione in faccia del giorno e di tutta la gente. Et egli dopo al-
cune settimane di carcere se ne mori dentro di quella, supplen-
dosi alla cura di detta chiesa, che e la principale di terra vec-
chia, con altro parroco cattolico e con la predica del canonico
Rottua, soggetto insigne per dottrina e zelo, il quale ammini-
stra tuttavia questa carica con molto profitto e con grandissimo
concorso cosi di cattolici come di heretici, i quali volentieri
ascoltano le prediche di questo buon sacerdote per la sua efficace
e grata maniera di dire.


C. Caraffa

bitione dell’ uso del calice deliberò fare animo e distribuire il
sacramento, come tre giorni dipoi fece, pubblicamente sotto la
sola specie del pane, nella parrocchia di San Martino. Ma ha-
vendo io havuto notitia di questo empio attentato, fui subito a
farne acerba lamentatione con Sua M, dolendomi con ogni più
efficace maniera che i suoi ministri si volessero ingerire in quelle
cose che concernono la reverenza verso il tremendo sacramento
dell’ altare, che meramente riguardano lo spirituale e la salute
dell’ anime, e che senza rispetto niuno s’intromettevano negli
affari di religione, non mostrando segno alcuno di obbedienza
verso dio e la santa sede Romana, della quale la maestà Sua
si era sempre mostrata tanto ossequente. Da che fuori di modo
commosso l’imperatore diede subito rigidissimi ordini a detti po-
litici, acciò lasciassero la cura delle cose ecclesiastiche e di re-
ligione agli huomini di chiesa, facendo loro grave riprensione
per la temerità commessa: onde essi gagliardamente si incitarono
contro di me e del Plateis, come quelli da quali si persuasero
essere proceduto il rabbuffo fattoli da Sua M; et oltre al mi-
nacciare aspramente il Plateis, non si astennero dal manomet-
tere anche l’autorità mia, insinuando a monsr arcivescovo che
egli s’io non li mostravo sopra cio special breve di Sua Beatne,
non fosse tenuto ad obbedirmi in una cosa di tanto rilievo come
il sopprimere in Praga l’uso del calice; e non tralasciando di
sollevare i predetti parrochi e farli animo, persuadendo loro che
non havessero timore alcuno di me nè dell’ arcivescovo, perche
dal governo politico, al quale in quel regno per antiquato stile
devono soggiacere gli ecclesiastici, sariano sempre protetti e
sostenuti, operarono che il curato del Tein facendo nuova pre-
varicatione si ridusse in aperta disubbidienza, e prese ardire di
predicare al popolo che non volesse tollerare che i papisti, che
miravano tiraneggiare il tutto, li togliessero l’uso del calice, e
pregassero dio per lui vero difensore del paterno antico rito:
di modo che quel volgo fece un poco di tumulto, rappresentan-
dosi quella sera sino al numero di mille alla casa di detto cu-
rato come in sua difesa. Il che venuto a mia notitia, cavai su-
bito da Sua M Cesarea indignatione e comandamento che il
detto prete fosse subito arrestato e consegnato a monsre arci-
vescovo: come fu senza dilatione alcuna eseguito: e quel po-
polo, che prima si era mostrato così ardente per la sua inden-
nità, non fece motivo alcuno, perche lo vedesse condurre pri-
gione in faccia del giorno e di tutta la gente. Et egli dopo al-
cune settimane di carcere se ne morì dentro di quella, supplen-
dosi alla cura di detta chiesa, che è la principale di terra vec-
chia, con altro parroco cattolico e con la predica del canonico
Rottua, soggetto insigne per dottrina e zelo, il quale ammini-
stra tuttavia questa carica con molto profitto e con grandissimo
concorso così di cattolici come di heretici, i quali volentieri
ascoltano le prediche di questo buon sacerdote per la sua efficace
e grata maniera di dire.


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[406/0418] C. Caraffa bitione dell’ uso del calice deliberò fare animo e distribuire il sacramento, come tre giorni dipoi fece, pubblicamente sotto la sola specie del pane, nella parrocchia di San Martino. Ma ha- vendo io havuto notitia di questo empio attentato, fui subito a farne acerba lamentatione con Sua Mtà, dolendomi con ogni più efficace maniera che i suoi ministri si volessero ingerire in quelle cose che concernono la reverenza verso il tremendo sacramento dell’ altare, che meramente riguardano lo spirituale e la salute dell’ anime, e che senza rispetto niuno s’intromettevano negli affari di religione, non mostrando segno alcuno di obbedienza verso dio e la santa sede Romana, della quale la maestà Sua si era sempre mostrata tanto ossequente. Da che fuori di modo commosso l’imperatore diede subito rigidissimi ordini a detti po- litici, acciò lasciassero la cura delle cose ecclesiastiche e di re- ligione agli huomini di chiesa, facendo loro grave riprensione per la temerità commessa: onde essi gagliardamente si incitarono contro di me e del Plateis, come quelli da quali si persuasero essere proceduto il rabbuffo fattoli da Sua Mtà; et oltre al mi- nacciare aspramente il Plateis, non si astennero dal manomet- tere anche l’autorità mia, insinuando a monsr arcivescovo che egli s’io non li mostravo sopra cio special breve di Sua Beatne, non fosse tenuto ad obbedirmi in una cosa di tanto rilievo come il sopprimere in Praga l’uso del calice; e non tralasciando di sollevare i predetti parrochi e farli animo, persuadendo loro che non havessero timore alcuno di me nè dell’ arcivescovo, perche dal governo politico, al quale in quel regno per antiquato stile devono soggiacere gli ecclesiastici, sariano sempre protetti e sostenuti, operarono che il curato del Tein facendo nuova pre- varicatione si ridusse in aperta disubbidienza, e prese ardire di predicare al popolo che non volesse tollerare che i papisti, che miravano tiraneggiare il tutto, li togliessero l’uso del calice, e pregassero dio per lui vero difensore del paterno antico rito: di modo che quel volgo fece un poco di tumulto, rappresentan- dosi quella sera sino al numero di mille alla casa di detto cu- rato come in sua difesa. Il che venuto a mia notitia, cavai su- bito da Sua Mtà Cesarea indignatione e comandamento che il detto prete fosse subito arrestato e consegnato a monsre arci- vescovo: come fu senza dilatione alcuna eseguito: e quel po- polo, che prima si era mostrato così ardente per la sua inden- nità, non fece motivo alcuno, perche lo vedesse condurre pri- gione in faccia del giorno e di tutta la gente. Et egli dopo al- cune settimane di carcere se ne morì dentro di quella, supplen- dosi alla cura di detta chiesa, che è la principale di terra vec- chia, con altro parroco cattolico e con la predica del canonico Rottua, soggetto insigne per dottrina e zelo, il quale ammini- stra tuttavia questa carica con molto profitto e con grandissimo concorso così di cattolici come di heretici, i quali volentieri ascoltano le prediche di questo buon sacerdote per la sua efficace e grata maniera di dire.

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Zitationshilfe: Ranke, Leopold von: Die römischen Päpste. Bd. 3. Berlin, 1836, S. 406. In: Deutsches Textarchiv <https://www.deutschestextarchiv.de/ranke_paepste03_1836/418>, abgerufen am 21.11.2024.