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Ranke, Leopold von: Die römischen Päpste. Bd. 3. Berlin, 1836.

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Relatione 1563.

quando le niega, lo fa con gran destrezza e modestia. Procede
medesimamente con gran dolcezza e facilita nel trovar i negotii
indifferentemente con tutti: ma se alcuna volta segli domanda
cosa che non sente, se mostra vehemente molto e terribile, ne
patisce che segli contradica: ne quasi mai e necessaria con S.
Sta la destrezza, perche quando si e addolcita, difficilmente niega
alcuna gratia: e vero che nell' essecutione poi si trova per il
piu maggior difficulta che nella promessa. Porta gran rispetto
verso i revmi cardli, e fa loro volentieri delle gratie, ne de-
roga mai ai soi indulte nelle collationi de' beneficii, quello che
non faceva il suo precessore. E' vero che da quelli di maggior
autorita par che sia desiderato che da lei fusse dato loro mag-
gior parte delle cose che occorrono a tempo di tanti travagli di
quelle che usa di fare la S. Sta: onde si dogliono di vedere de-
liberationi di tanta importantia passar con cosi poco consiglio,
e chiamano felicissima in questa parte la Serenita Vostra. Alli
ambasciatori usa S. Beatne quelle maggior dimostrationi d'amore
et honore che si possi desiderare, ne lascia adietro alcuna cosa
per tener li ben satisfatti e contenti: tratta dolcemente i negotii
con loro, e se alcuna volta s'altera per causa di qualche dimanda
ch'ella non senta o altra occasione, chi sa usare la destrezza,
l'acquieta subito, e fa in modo che se non ottiene in tutto quanto
desidera, ha almeno in risposta parole molto cortesi; dove quando
segli vuol opponere, si puo esser certo di non aver ne l' uno
ne l'altro: e pero Vargas non e mai stato in gratia di S. Sta,
perche non ha proceduto con quella modestia ch'era desiderata
da lei. Finito che ha di trattar li negotii con li ambasciatori,
fa loro parte cortesemente, parla delli avvisi che ha di qualche
importantia, e poi entra volentieri a discorrere de lo presente
stato del mondo: e con me l'ha fatto in particulare molto spesso,
come si puo ricordar V. Sta che alcune volte ho empito i fogli
dei suoi ragionamenti. Con i suoi famigliari procede in modo
che non si puo conoscere che alcuno ha autorita con lei, per-
che li tratta tutti egualmente, non li dando liberta di far cosa
alcuna che non sia conveniente, ne permettendo che se la pi-
glino da loro medesimi, ma li tiene tutti in cosi bassa e povera
fortuna che dalla corte saria desiderato di veder verso quelli
piu intimi camerieri et altri servitori antichi dimostratione di
maggior stima et amore. Fa gran professione d'esser giudice
giusto, e volentieri ragiona di questo suo desiderio che sia
fatto giustitia, e particolarmente con gli ambasciatori de' prin-
cipi, con li quali entra poi alle volte con tal occasione a giu-
stificarsi della morte di Caraffa e delle sententie di Napoli e
Monte come fatte giustamente, essendoli forse venuto alle orec-
chie esser stato giudicato della corte tutta ch'esse sententie e
particularmente quella di Caraffa siano state fatte con severita
pur troppo grande et extraordinaria. E' naturalmente il papa
inclinato alla vita privata e libera, perche si vede che difficil-
mente si puo accomodare a procedere con quella maesta che
usava il precessore, ma in tutte le sue attioni mostra piutosto

Relatione 1563.

quando le niega, lo fa con gran destrezza e modestia. Procede
medesimamente con gran dolcezza e facilità nel trovar i negotii
indifferentemente con tutti: ma se alcuna volta segli domanda
cosa che non sente, se mostra vehemente molto e terribile, nè
patisce che segli contradica: nè quasi mai è necessaria con S.
S la destrezza, perche quando si è addolcita, difficilmente niega
alcuna gratia: è vero che nell’ essecutione poi si trova per il
più maggior difficultà che nella promessa. Porta gran rispetto
verso i revmi cardli, e fa loro volentieri delle gratie, nè de-
roga mai ai soi indulte nelle collationi de’ beneficii, quello che
non faceva il suo precessore. E’ vero che da quelli di maggior
autorità par che sia desiderato che da lei fusse dato loro mag-
gior parte delle cose che occorrono a tempo di tanti travagli di
quelle che usa di fare la S. S: onde si dogliono di vedere de-
liberationi di tanta importantia passar con così poco consiglio,
e chiamano felicissima in questa parte la Serenità Vostra. Alli
ambasciatori usa S. Beatne quelle maggior dimostrationi d’amore
et honore che si possi desiderare, nè lascia adietro alcuna cosa
per tener li ben satisfatti e contenti: tratta dolcemente i negotii
con loro, e se alcuna volta s’altera per causa di qualche dimanda
ch’ella non senta o altra occasione, chi sa usare la destrezza,
l’acquieta subito, e fa in modo che se non ottiene in tutto quanto
desidera, ha almeno in risposta parole molto cortesi; dove quando
segli vuol opponere, si può esser certo di non aver nè l’ uno
nè l’altro: e però Vargas non è mai stato in gratia di S. S,
perche non ha proceduto con quella modestia ch’era desiderata
da lei. Finito che ha di trattar li negotii con li ambasciatori,
fa loro parte cortesemente, parla delli avvisi che ha di qualche
importantia, e poi entra volentieri a discorrere de lo presente
stato del mondo: e con me l’ha fatto in particulare molto spesso,
come si può ricordar V. S che alcune volte ho empito i fogli
dei suoi ragionamenti. Con i suoi famigliari procede in modo
che non si può conoscere che alcuno ha autorità con lei, per-
che lí tratta tutti egualmente, non li dando libertà di far cosa
alcuna che non sia conveniente, nè permettendo che se la pi-
glino da loro medesimi, ma li tiene tutti in così bassa e povera
fortuna che dalla corte saria desiderato di veder verso quelli
più intimi camerieri et altri servitori antichi dimostratione di
maggior stima et amore. Fa gran professione d’esser giudice
giusto, e volentieri ragiona di questo suo desiderio che sia
fatto giustitia, e particolarmente con gli ambasciatori de’ prin-
cipi, con li quali entra poi alle volte con tal occasione a giu-
stificarsi della morte di Caraffa e delle sententie di Napoli e
Monte come fatte giustamente, essendoli forse venuto alle orec-
chie esser stato giudicato della corte tutta ch’esse sententie e
particularmente quella di Caraffa siano state fatte con severità
pur troppo grande et extraordinaria. E’ naturalmente il papa
inclinato alla vita privata e libera, perche si vede che difficil-
mente si può accomodare a procedere con quella maestà che
usava il precessore, ma in tutte le sue attioni mostra piutosto

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[303/0315] Relatione 1563. quando le niega, lo fa con gran destrezza e modestia. Procede medesimamente con gran dolcezza e facilità nel trovar i negotii indifferentemente con tutti: ma se alcuna volta segli domanda cosa che non sente, se mostra vehemente molto e terribile, nè patisce che segli contradica: nè quasi mai è necessaria con S. Stà la destrezza, perche quando si è addolcita, difficilmente niega alcuna gratia: è vero che nell’ essecutione poi si trova per il più maggior difficultà che nella promessa. Porta gran rispetto verso i revmi cardli, e fa loro volentieri delle gratie, nè de- roga mai ai soi indulte nelle collationi de’ beneficii, quello che non faceva il suo precessore. E’ vero che da quelli di maggior autorità par che sia desiderato che da lei fusse dato loro mag- gior parte delle cose che occorrono a tempo di tanti travagli di quelle che usa di fare la S. Stà: onde si dogliono di vedere de- liberationi di tanta importantia passar con così poco consiglio, e chiamano felicissima in questa parte la Serenità Vostra. Alli ambasciatori usa S. Beatne quelle maggior dimostrationi d’amore et honore che si possi desiderare, nè lascia adietro alcuna cosa per tener li ben satisfatti e contenti: tratta dolcemente i negotii con loro, e se alcuna volta s’altera per causa di qualche dimanda ch’ella non senta o altra occasione, chi sa usare la destrezza, l’acquieta subito, e fa in modo che se non ottiene in tutto quanto desidera, ha almeno in risposta parole molto cortesi; dove quando segli vuol opponere, si può esser certo di non aver nè l’ uno nè l’altro: e però Vargas non è mai stato in gratia di S. Stà, perche non ha proceduto con quella modestia ch’era desiderata da lei. Finito che ha di trattar li negotii con li ambasciatori, fa loro parte cortesemente, parla delli avvisi che ha di qualche importantia, e poi entra volentieri a discorrere de lo presente stato del mondo: e con me l’ha fatto in particulare molto spesso, come si può ricordar V. Stà che alcune volte ho empito i fogli dei suoi ragionamenti. Con i suoi famigliari procede in modo che non si può conoscere che alcuno ha autorità con lei, per- che lí tratta tutti egualmente, non li dando libertà di far cosa alcuna che non sia conveniente, nè permettendo che se la pi- glino da loro medesimi, ma li tiene tutti in così bassa e povera fortuna che dalla corte saria desiderato di veder verso quelli più intimi camerieri et altri servitori antichi dimostratione di maggior stima et amore. Fa gran professione d’esser giudice giusto, e volentieri ragiona di questo suo desiderio che sia fatto giustitia, e particolarmente con gli ambasciatori de’ prin- cipi, con li quali entra poi alle volte con tal occasione a giu- stificarsi della morte di Caraffa e delle sententie di Napoli e Monte come fatte giustamente, essendoli forse venuto alle orec- chie esser stato giudicato della corte tutta ch’esse sententie e particularmente quella di Caraffa siano state fatte con severità pur troppo grande et extraordinaria. E’ naturalmente il papa inclinato alla vita privata e libera, perche si vede che difficil- mente si può accomodare a procedere con quella maestà che usava il precessore, ma in tutte le sue attioni mostra piutosto

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Zitationshilfe: Ranke, Leopold von: Die römischen Päpste. Bd. 3. Berlin, 1836, S. 303. In: Deutsches Textarchiv <https://www.deutschestextarchiv.de/ranke_paepste03_1836/315>, abgerufen am 22.11.2024.