lavoro li dobiamo dare Lire quattro soldi otto del braccio a braccio quadro, a tutti suoi marmi, murata a sua chalcina e rena ed ogni magisterio d'acordo con lui piu tempo fa.
Eod. libro et anno p. 24.
5) Memoria chome e ss. questo di primo d'aghosto aloghiamo ed aviamo allogato a maestro Chorso di m° Bastiano, maestro di concio di marmo, a riempire fra la porta del perdono del duomo lo spazo di marmo rosso e nero e biancho chon piu figure dentrovi, cioe: dicienove fighure di naturale fatte a trapano, chon uno baldachino a capo a l'inmagine del papa e chon fogliami d'intorno e chon una crocie di- nanzi al papa; le qua' figure deno essare spartite l'una dall' altra, se tanto campo vi sara, e senno (se no) chome capire vi potranno; de le qua' fighure ed altre cose, chome di sopra apare per uno disengnio fatto di mano di guaspare dipintore nostro maestro, el quale e appresso di detto chorso, del quale dutto lavorio, chome del opera gli dobiamo dare di danari, alluipare, lire quattro soldi dieci del braccio lavorato a trapano bene e diligentemente -- el quale tutto lavoro de' mu- rare, porre e lavorare a tutta sua spesa d'ongni e cia- schuna cosa, ecietto che de' marmi, che glil' dobbiamo dare rozi ellui a le sue spese lavorargli de' qua' danari gli dobiamo fare prestanza per parte di pagamento f. ducenti dieci larghi; e del resto montare detto lavoro dalglili (darglieli) in due paghe; la prima dalglili a mezzo ottobre, el resto quando ara fatto e posto e mu- rato detto lavorio.
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lavoro li dobiamo dare Lire quattro soldi otto del braccio a braccio quadro, a tutti suoi marmi, murata a sua chalcina e rena ed ogni magisterio d’acordo con lui più tempo fa.
Eod. libro et anno p. 24.
5) Memoria chome é ss. questo di primo d’aghosto aloghiamo ed aviamo allogato a maestro Chorso di m° Bastiano, maestro di concio di marmo, a rìempire fra la porta del perdono del duomo lo spazo di marmo rosso e nero e biancho chon più figure dentrovi, cioé: dicienove fighure di naturale fatte a trapano, chon uno baldachino a capo a l’inmagine del papa e chon fogliami d’intorno e chon una crocie di- nanzi al papa; le qua’ figure deno essare spartite l’una dall’ altra, se tanto campo vi sarà, e senno (se no) chome capire vi potranno; de le qua’ fighure ed altre cose, chome di sopra apare per uno disengnio fatto di mano di guaspare dipintore nostro maestro, el quale é appresso di detto chorso, del quale dutto lavorio, chome del opera gli dobiamo dare di danari, alluipare, lire quattro soldi dieci del braccio lavorato a trapano bene e diligentemente — el quale tutto lavoro de’ mu- rare, porre e lavorare a tutta sua spesa d’ongni e cia- schuna cosa, ecietto che de’ marmi, che glil’ dobbiamo dare rozi ellui a le sue spese lavorargli de’ qua’ danari gli dobiamo fare prestanza per parte di pagamento f. ducenti dieci larghi; e del resto montare detto lavoro dalglili (darglieli) in due paghe; la prima dalglili a mezzo ottobre, el resto quando arà fatto e posto e mu- rato detto lavorio.
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lavoro li dobiamo dare Lire quattro soldi otto del
braccio a braccio quadro, a tutti suoi marmi, murata
a sua chalcina e rena ed ogni magisterio d’acordo
con lui più tempo fa.
Eod. libro et anno p. 24.
5) Memoria chome é ss. questo di primo d’aghosto
aloghiamo ed aviamo allogato a maestro Chorso di
m° Bastiano, maestro di concio di marmo, a rìempire
fra la porta del perdono del duomo lo spazo di
marmo rosso e nero e biancho chon più figure
dentrovi, cioé: dicienove fighure di naturale fatte a
trapano, chon uno baldachino a capo a l’inmagine del
papa e chon fogliami d’intorno e chon una crocie di-
nanzi al papa; le qua’ figure deno essare spartite l’una
dall’ altra, se tanto campo vi sarà, e senno (se no)
chome capire vi potranno; de le qua’ fighure ed altre
cose, chome di sopra apare per uno disengnio fatto di
mano di guaspare dipintore nostro maestro, el quale
é appresso di detto chorso, del quale dutto lavorio,
chome del opera gli dobiamo dare di danari, alluipare,
lire quattro soldi dieci del braccio lavorato a trapano
bene e diligentemente — el quale tutto lavoro de’ mu-
rare, porre e lavorare a tutta sua spesa d’ongni e cia-
schuna cosa, ecietto che de’ marmi, che glil’ dobbiamo
dare rozi ellui a le sue spese lavorargli de’ qua’ danari
gli dobiamo fare prestanza per parte di pagamento f.
ducenti dieci larghi; e del resto montare detto lavoro
dalglili (darglieli) in due paghe; la prima dalglili a
mezzo ottobre, el resto quando arà fatto e posto e mu-
rato detto lavorio.
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Rumohr, Karl Friedrich von: Italienische Forschungen. T. 2. Berlin u. a., 1827, S. 35. In: Deutsches Textarchiv <https://www.deutschestextarchiv.de/rumohr_forschungen02_1827/53>, abgerufen am 23.11.2024.
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