66000, da Romagna 44334, da Bologna 15000, da Perugia et Umbria 43101, da Patrimonio 18018, da Campagna 21529; da censi di S. Pietro 24000, dalla congregne de frati 23135, da vige- sima de Hebrei 9855, da maleficj di Roma 2000. Summa 559473. Da dexime del stato ecclesiastico quando si pongono 3000 sc., da dexime di Milano 40000, -- del regno 37000, dalla gabella della farina 30000, -- della gabella de contratti 8000. = 220(?)000.
Ha il datario per li officii che vacano compositioni et (6?)
admissioni 131000, da spoglie di Spagna 25000 = 147000
Summa delle entrate tutte 706(?)473
senza le 5 partite non tratte fuora, che stanno a beneplacito di N. Signore.
II. La camera ha di spesa l'anno: a diversi governatori, le- gati, roche 46071 scudi, alli officiali di Roma 145815, a diverse gratie 58192, in Roma al governatore Bargello, guardie came- rali et altri officii 66694, al capitano generale 39600, alle gallere 24000, al populo Romano per il capitolio 8950, al maestro di casa, il vitto della casa 60000, a diversi extraordinarii in Ro- ma 35485, al signor Balduino cameriere 17000, al signor Gioan Battista 1750, alla cavalleria quando si teneva l'anno 30000, al N. S. per suo spendere et per provisioni da a car- dinali e tutto il datariato 232000. Summa in tutto questo exito 70(6?)5557 sc.
Er schließt mit Bemerkungen über die Person Julius III. Papa Giulio, Serma Sigria, gravissimo e sapientissimo conso, e dal Monte Sansovino, picciol luogo in Toscana, come gia scrissi alle Eccze Ve. Il primo che diede nome e qualche riputatione alla casa sua fu suo avo, dottore e molto dotto in legge, e fu al servitio del duca Guido de Urbino, dal quale mandato in Roma per negotii del suo stato li acquisto gratia molta, sicche col molto studio che in detta faculta fece il suo nepote, acqui- sto tanto di gratia et riputatione che el fu il cardinal de Monte: de chi po fu nipote questo. Arrivato in corte per il primo grado camerier di papa Julio secondo, fu poi arcivescovo di Siponto, et in tal grado venne qui alle Eccze Ve a dimandargli Ra- venna et Cervia quandoche elle le hebbeno doppo il sacco di Ro- ma: et col multo suo valore nel quale el si dimostro et nelle lettere di legge et nei consigli havuti molti et per l'auttorita molta di suo zio che fu il cardinal de Monte, doppo morto lui, fu fatto cardinal questo. Et fatto papa si prese subito il nome di Julio, che fu il suo patron, con una perfettion (presun- tion?) di volerlo imitare.
Ha Sua Sta 64 anni a 28 di Ottobre, di natura collerica molto, ma ancho molto benigna, sicche per gran collera che l'abbi la gli passa inanzi che compisse di ragionarla, sicche a me pare di poter affirmare lui non portar odio ne ancho forse amore ad alcuno, eccetto pero il cardinal di Monte, del quale diro poi. A Sua Santita non volsero mai dar il voto li cardinali
Matth. Danduli relat. 1551.
66000, da Romagna 44334, da Bologna 15000, da Perugia et Umbria 43101, da Patrimonio 18018, da Campagna 21529; da censi di S. Pietro 24000, dalla congregne de frati 23135, da vige- sima de Hebrei 9855, da maleficj di Roma 2000. Summa 559473. Da dexime del stato ecclesiastico quando si pongono 3000 sc., da dexime di Milano 40000, — del regno 37000, dalla gabella della farina 30000, — della gabella de contratti 8000. = 220(?)000.
Ha il datario per li officii che vacano compositioni et (6?)
admissioni 131000, da spoglie di Spagna 25000 = 147000
Summa delle entrate tutte 706(?)473
senza le 5 partite non tratte fuora, che stanno a beneplacito di N. Signore.
II. La camera ha di spesa l’anno: a diversi governatori, le- gati, roche 46071 scudi, alli officiali di Roma 145815, a diverse gratie 58192, in Roma al governatore Bargello, guardie came- rali et altri officii 66694, al capitano generale 39600, alle gallere 24000, al populo Romano per il capitolio 8950, al maestro di casa, il vitto della casa 60000, a diversi extraordinarii in Ro- ma 35485, al signor Balduino cameriere 17000, al signor Gioan Battista 1750, alla cavalleria quando si teneva l’anno 30000, al N. S. per suo spendere et per provisioni da a car- dinali e tutto il datariato 232000. Summa in tutto questo exito 70(6?)5557 sc.
Er ſchließt mit Bemerkungen uͤber die Perſon Julius III. Papa Giulio, Serma Sigria, gravissimo e sapientissimo conso, è dal Monte Sansovino, picciol luogo in Toscana, come già scrissi alle Eccze Ve. Il primo che diede nome e qualche riputatione alla casa sua fu suo avo, dottore e molto dotto in legge, e fu al servitio del duca Guido de Urbino, dal quale mandato in Roma per negotii del suo stato lì acquistò gratia molta, sicche col molto studio che in detta facultà fece il suo nepote, acqui- stò tanto di gratia et riputatione che el fu il cardinal de Monte: de chi po fu nipote questo. Arrivato in corte per il primo grado camerier di papa Julio secondo, fu poi arcivescovo di Siponto, et in tal grado venne qui alle Eccze Ve a dimandargli Ra- venna et Cervia quandoche elle le hebbeno doppo il sacco di Ro- ma: et col multo suo valore nel quale el si dimostrò et nelle lettere di legge et nei consigli havuti molti et per l’auttorità molta di suo zio che fu il cardinal de Monte, doppo morto lui, fu fatto cardinal questo. Et fatto papa si prese subito il nome di Julio, che fu il suo patron, con una perfettion (presun- tion?) di volerlo imitare.
Ha Sua Stà 64 anni a 28 di Ottobre, di natura collerica molto, ma ancho molto benigna, sicche per gran collera che l’abbi la gli passa inanzi che compisse di ragionarla, sicche a me pare di poter affirmare lui non portar odio nè ancho forse amore ad alcuno, eccetto però il cardinal di Monte, del quale dirò poi. A Sua Santità non volsero mai dar il voto li cardinali
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[295/0307]
Matth. Danduli relat. 1551.
66000, da Romagna 44334, da Bologna 15000, da Perugia et
Umbria 43101, da Patrimonio 18018, da Campagna 21529; da
censi di S. Pietro 24000, dalla congregne de frati 23135, da vige-
sima de Hebrei 9855, da maleficj di Roma 2000. Summa 559473.
Da dexime del stato ecclesiastico quando si pongono
3000 sc., da dexime di Milano 40000, — del regno
37000, dalla gabella della farina 30000, — della gabella
de contratti 8000. = 220(?)000.
Ha il datario per li officii che vacano compositioni et (6?)
admissioni 131000, da spoglie di Spagna 25000 = 147000
Summa delle entrate tutte 706(?)473
senza le 5 partite non tratte fuora, che stanno a beneplacito di
N. Signore.
II. La camera ha di spesa l’anno: a diversi governatori, le-
gati, roche 46071 scudi, alli officiali di Roma 145815, a diverse
gratie 58192, in Roma al governatore Bargello, guardie came-
rali et altri officii 66694, al capitano generale 39600, alle gallere
24000, al populo Romano per il capitolio 8950, al maestro di
casa, il vitto della casa 60000, a diversi extraordinarii in Ro-
ma 35485, al signor Balduino cameriere 17000, al signor
Gioan Battista 1750, alla cavalleria quando si teneva l’anno
30000, al N. S. per suo spendere et per provisioni da a car-
dinali e tutto il datariato 232000. Summa in tutto questo exito
70(6?)5557 sc.
Er ſchließt mit Bemerkungen uͤber die Perſon Julius III. Papa
Giulio, Serma Sigria, gravissimo e sapientissimo conso, è dal
Monte Sansovino, picciol luogo in Toscana, come già scrissi
alle Eccze Ve. Il primo che diede nome e qualche riputatione
alla casa sua fu suo avo, dottore e molto dotto in legge, e fu
al servitio del duca Guido de Urbino, dal quale mandato in
Roma per negotii del suo stato lì acquistò gratia molta, sicche
col molto studio che in detta facultà fece il suo nepote, acqui-
stò tanto di gratia et riputatione che el fu il cardinal de Monte:
de chi po fu nipote questo. Arrivato in corte per il primo grado
camerier di papa Julio secondo, fu poi arcivescovo di Siponto,
et in tal grado venne qui alle Eccze Ve a dimandargli Ra-
venna et Cervia quandoche elle le hebbeno doppo il sacco di Ro-
ma: et col multo suo valore nel quale el si dimostrò et nelle
lettere di legge et nei consigli havuti molti et per l’auttorità
molta di suo zio che fu il cardinal de Monte, doppo morto lui,
fu fatto cardinal questo. Et fatto papa si prese subito il nome
di Julio, che fu il suo patron, con una perfettion (presun-
tion?) di volerlo imitare.
Ha Sua Stà 64 anni a 28 di Ottobre, di natura collerica
molto, ma ancho molto benigna, sicche per gran collera che
l’abbi la gli passa inanzi che compisse di ragionarla, sicche a
me pare di poter affirmare lui non portar odio nè ancho forse
amore ad alcuno, eccetto però il cardinal di Monte, del quale
dirò poi. A Sua Santità non volsero mai dar il voto li cardinali
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Ranke, Leopold von: Die römischen Päpste. Bd. 3. Berlin, 1836, S. 295. In: Deutsches Textarchiv <https://www.deutschestextarchiv.de/ranke_paepste03_1836/307>, abgerufen am 07.07.2024.
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