Anmelden (DTAQ) DWDS     dlexDB     CLARIN-D

[Bodmer, Johann Jacob]: Sammlung Critischer, Poetischer, und anderer geistvollen Schriften. Bd. 3. Zürich, 1742.

Bild:
<< vorherige Seite

APOLOGIA DI SOFOCLE
scordatosi non pure della sua dignita: ma dell'a-
more della propria salute come privato, e per far
comprendere a que' Citadini una azione si pietosa,
dice

Autos odelelutha
O pasi kleinos oidipous kaloumenos.
Ecco che vengo io stesso
Cui tutti voi chiamate inclito Edippo.

Il che vale come se dicesse. "Io che sono quel
"Edippo tanto da voi stimato, e venerato, de-
"posta ogni mia dignita vengo ad ascoltare le
"vostre suppliche per recarvi quel soccorso, che
"posso." Ora veggasi quanto sia inetta la pri-
ma taccia imposta a Sofocle dall'autor della Critica.

Condanna egli in primo luogho il poeta perche
siasi servito d'una troppo rozza maniera di far co-
noscere i suoi personaggi, introducendo Edippo
a dire, je suis Edipe si vante par tout le monde E.
per caricarlo maggiormente soggiunge; che cio
vale quanto insegnare il suo nome, cioe dire je
m'apelle Oedipe.
Per il Testo da me sopra allegato
appare, che Mr. de Voltaire ho preso motivo di
qui credere difetto d'arte dalla Traduzione francese,
che assai s'allontana dal senso dell' originale Gre-
co; perocche la dove secondo quello suona male
il discorso d'Edippo; giusta questa spicca la di
lui pieta, ed estimazione; delle quali cose l'una e
l'altra giova mirabilmerte per disporre li uditori ad
una maggiore compassione delle sue disgrazie. Jo
non mi stendero dunque maggiormente in ripro-
vare una censura si mal fondata. Ma non posso
qui trapassare sotto silenzio la debolezza della difesa,

che

APOLOGIA DI SOFOCLE
ſcordatoſi non pure della ſua dignitá: ma dell’a-
more della propria ſalute come privato, e per far
comprendere à que’ Citadini una azione ſi pietoſa,
dice

Ἀυτὸς ὧδἐληλυθα
Ὁ πᾶσι κλεινός ὀιδὶπους καλούμενος.
Ecco che vengo io ſteſſo
Cui tutti voi chiamate inclito Edippo.

Il che vale come ſe diceſſe. „Io che ſono quel
„Edippo tanto da voi ſtimato, e venerato, de-
„poſta ogni mia dignità vengo ad aſcoltare le
„voſtre ſuppliche per recarvi quèl ſoccorſo, che
„poſſo.„ Ora veggaſi quanto ſia inetta la pri-
ma taccia impoſta a Sofocle dall’autor della Critica.

Condanna egli in primo luogho il poeta perche
ſiaſi ſervito d’una troppo rozza maniera di far co-
noſcere i ſuoi perſonaggi, introducendo Edippo
a dire, je ſuis Edipe ſi vanté par tout le monde E.
per caricarlo maggiormente ſoggiunge; che ció
vale quanto inſegnare il ſuo nome, cioé dire je
m’apelle Oedipe.
Per il Teſto da me ſopra allegato
appare, che Mr. de Voltaire ho preſo motivo di
qui credere difetto d’arte dalla Traduzione franceſe,
che aſſai ſ’allontana dal ſenſo dell’ originale Gre-
co; perocche la dove ſecondo quello ſuona male
il diſcorſo d’Edippo; giuſta queſta ſpicca la di
lui pietà, ed eſtimazione; delle quali coſe l’una e
l’altra giova mirabilmerte per diſporre li uditori ad
una maggiore compaſſione delle ſue diſgrazie. Jo
non mi ſtendero dunque maggiormente in ripro-
vare una cenſura ſi mal fondata. Ma non poſſo
qui trapaſſare ſotto ſilenzio la debolezza della difeſa,

che
<TEI>
  <text>
    <body>
      <div n="1">
        <p>
          <pb facs="#f0042" n="40"/>
          <fw place="top" type="header"> <hi rendition="#aq"> <hi rendition="#b">APOLOGIA DI SOFOCLE</hi> </hi> </fw><lb/> <hi rendition="#aq">&#x017F;cordato&#x017F;i non pure della &#x017F;ua dignitá: ma dell&#x2019;a-<lb/>
more della propria &#x017F;alute come privato, e per far<lb/>
comprendere à que&#x2019; Citadini una azione &#x017F;i pieto&#x017F;a,<lb/>
dice</hi> </p><lb/>
        <lg type="poem">
          <l>&#x1F08;&#x03C5;&#x03C4;&#x1F78;&#x03C2; &#x1F67;&#x03B4;&#x1F10;&#x03BB;&#x03B7;&#x03BB;&#x03C5;&#x03B8;&#x03B1;</l><lb/>
          <l>&#x1F49; &#x03C0;&#x1FB6;&#x03C3;&#x03B9; &#x03BA;&#x03BB;&#x03B5;&#x03B9;&#x03BD;&#x03CC;&#x03C2; &#x1F40;&#x03B9;&#x03B4;&#x1F76;&#x03C0;&#x03BF;&#x03C5;&#x03C2; &#x03BA;&#x03B1;&#x03BB;&#x03BF;&#x1F7B;&#x03BC;&#x03B5;&#x03BD;&#x03BF;&#x03C2;.</l>
        </lg><lb/>
        <lg type="poem">
          <l> <hi rendition="#aq">Ecco che vengo io &#x017F;te&#x017F;&#x017F;o</hi> </l><lb/>
          <l> <hi rendition="#aq">Cui tutti voi chiamate inclito Edippo.</hi> </l>
        </lg><lb/>
        <p> <hi rendition="#aq">Il che vale come &#x017F;e dice&#x017F;&#x017F;e. &#x201E;Io che &#x017F;ono quel<lb/>
&#x201E;Edippo tanto da voi &#x017F;timato, e venerato, de-<lb/>
&#x201E;po&#x017F;ta ogni mia dignità vengo ad a&#x017F;coltare le<lb/>
&#x201E;vo&#x017F;tre &#x017F;uppliche per recarvi quèl &#x017F;occor&#x017F;o, che<lb/>
&#x201E;po&#x017F;&#x017F;o.&#x201E; Ora vegga&#x017F;i quanto &#x017F;ia inetta la pri-<lb/>
ma taccia impo&#x017F;ta a Sofocle dall&#x2019;autor della Critica.</hi> </p><lb/>
        <p> <hi rendition="#aq">Condanna egli in primo luogho il poeta perche<lb/>
&#x017F;ia&#x017F;i &#x017F;ervito d&#x2019;una troppo rozza maniera di far co-<lb/>
no&#x017F;cere i &#x017F;uoi per&#x017F;onaggi, introducendo Edippo<lb/>
a dire, <hi rendition="#i">je &#x017F;uis Edipe &#x017F;i vanté par tout le monde E.</hi><lb/>
per caricarlo maggiormente &#x017F;oggiunge; che ció<lb/>
vale quanto in&#x017F;egnare il &#x017F;uo nome, cioé dire <hi rendition="#i">je<lb/>
m&#x2019;apelle Oedipe.</hi> Per il Te&#x017F;to da me &#x017F;opra allegato<lb/>
appare, che Mr. de Voltaire ho pre&#x017F;o motivo di<lb/>
qui credere difetto d&#x2019;arte dalla Traduzione france&#x017F;e,<lb/>
che a&#x017F;&#x017F;ai &#x017F;&#x2019;allontana dal &#x017F;en&#x017F;o dell&#x2019; originale Gre-<lb/>
co; perocche la dove &#x017F;econdo quello &#x017F;uona male<lb/>
il di&#x017F;cor&#x017F;o d&#x2019;Edippo; giu&#x017F;ta que&#x017F;ta &#x017F;picca la di<lb/>
lui pietà, ed e&#x017F;timazione; delle quali co&#x017F;e l&#x2019;una e<lb/>
l&#x2019;altra giova mirabilmerte per di&#x017F;porre li uditori ad<lb/>
una maggiore compa&#x017F;&#x017F;ione delle &#x017F;ue di&#x017F;grazie. Jo<lb/>
non mi &#x017F;tendero dunque maggiormente in ripro-<lb/>
vare una cen&#x017F;ura &#x017F;i mal fondata. Ma non po&#x017F;&#x017F;o<lb/>
qui trapa&#x017F;&#x017F;are &#x017F;otto &#x017F;ilenzio la debolezza della dife&#x017F;a,</hi><lb/>
          <fw place="bottom" type="catch"> <hi rendition="#aq">che</hi> </fw><lb/>
        </p>
      </div>
    </body>
  </text>
</TEI>
[40/0042] APOLOGIA DI SOFOCLE ſcordatoſi non pure della ſua dignitá: ma dell’a- more della propria ſalute come privato, e per far comprendere à que’ Citadini una azione ſi pietoſa, dice Ἀυτὸς ὧδἐληλυθα Ὁ πᾶσι κλεινός ὀιδὶπους καλούμενος. Ecco che vengo io ſteſſo Cui tutti voi chiamate inclito Edippo. Il che vale come ſe diceſſe. „Io che ſono quel „Edippo tanto da voi ſtimato, e venerato, de- „poſta ogni mia dignità vengo ad aſcoltare le „voſtre ſuppliche per recarvi quèl ſoccorſo, che „poſſo.„ Ora veggaſi quanto ſia inetta la pri- ma taccia impoſta a Sofocle dall’autor della Critica. Condanna egli in primo luogho il poeta perche ſiaſi ſervito d’una troppo rozza maniera di far co- noſcere i ſuoi perſonaggi, introducendo Edippo a dire, je ſuis Edipe ſi vanté par tout le monde E. per caricarlo maggiormente ſoggiunge; che ció vale quanto inſegnare il ſuo nome, cioé dire je m’apelle Oedipe. Per il Teſto da me ſopra allegato appare, che Mr. de Voltaire ho preſo motivo di qui credere difetto d’arte dalla Traduzione franceſe, che aſſai ſ’allontana dal ſenſo dell’ originale Gre- co; perocche la dove ſecondo quello ſuona male il diſcorſo d’Edippo; giuſta queſta ſpicca la di lui pietà, ed eſtimazione; delle quali coſe l’una e l’altra giova mirabilmerte per diſporre li uditori ad una maggiore compaſſione delle ſue diſgrazie. Jo non mi ſtendero dunque maggiormente in ripro- vare una cenſura ſi mal fondata. Ma non poſſo qui trapaſſare ſotto ſilenzio la debolezza della difeſa, che

Suche im Werk

Hilfe

Informationen zum Werk

Download dieses Werks

XML (TEI P5) · HTML · Text
TCF (text annotation layer)
XML (TEI P5 inkl. att.linguistic)

Metadaten zum Werk

TEI-Header · CMDI · Dublin Core

Ansichten dieser Seite

Voyant Tools ?

Language Resource Switchboard?

Feedback

Sie haben einen Fehler gefunden? Dann können Sie diesen über unsere Qualitätssicherungsplattform DTAQ melden.

Kommentar zur DTA-Ausgabe

Dieses Werk wurde gemäß den DTA-Transkriptionsrichtlinien im Double-Keying-Verfahren von Nicht-Muttersprachlern erfasst und in XML/TEI P5 nach DTA-Basisformat kodiert.




Ansicht auf Standard zurückstellen

URL zu diesem Werk: https://www.deutschestextarchiv.de/bodmer_sammlung03_1742
URL zu dieser Seite: https://www.deutschestextarchiv.de/bodmer_sammlung03_1742/42
Zitationshilfe: [Bodmer, Johann Jacob]: Sammlung Critischer, Poetischer, und anderer geistvollen Schriften. Bd. 3. Zürich, 1742, S. 40. In: Deutsches Textarchiv <https://www.deutschestextarchiv.de/bodmer_sammlung03_1742/42>, abgerufen am 24.11.2024.