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[Bodmer, Johann Jacob]: Sammlung Critischer, Poetischer, und anderer geistvollen Schriften. Bd. 3. Zürich, 1742.

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APOLOGIA DI SOFOCLE
che tanto avete per me di benevolenza, quanto
di giudizio per discernere il valore dell' opera,
ho ripreso animo; perche mi sono assicurato, che
o ritrovandola Voi indegna dell'altrui vista non
l'esporrete a quel biasimo, che le potrebbe pro-
venire; o piacendovi all' incontro di communi-
carla ad altri, essa non sara cotanto immerite-
vole, come io l'averei considerata.

Io non voglio essere nel numero di Coloro,
che preoccupati dalla riputazione degli antichi
autori si persuadono che sien senza difetti, e giun-
gono talora a far legge de'loro stessi errori; restan-
do quindi sforzati a fare apologie, in cui mostra-
no piu d'arte che di raggione; come osservo essere
avenuto in questi ultimi anni appunto in Francia
d'alcuni partiggiani d'Omero, che sono stati tanto ap-
passionati difensori d'ogni sua Censura quanto ar-
diti gli avversari in condannare piu cose degne di
lode non che capaci di giustificazione. Che che
abbia scritto Mr. Dacier nelle sue Riflessioni sulla
poetica in favore delle Tragedie de' Greci; assai
comune e tra Francesi il giudizio poco loro favo-
revole, il che credo essere accaduto particolarmente
1. per il mal esito che hanno avuto i primi loro
imitatori Jodelle e Ronzard. 2. Per i Costumi
che paiono sovente poco dicevoli, non tanto per
la diversita loro, quanto per una certa rozzezza
di quel secolo, in cui s'aveva minor dilicatezza
nella decenza de' Caratteri, e mancava certa no-
bilta de' sentimenti che i tempi posteriori hanno
acquistato. 3. Per alcuni difetti eziandio, che
io non negarei appartenere all'arte delle mede-
sime Tragedie piu ch'al Tempo in cui furono
scritte; come avero occasione di mostrare in alcune

mie

APOLOGIA DI SOFOCLE
che tanto avete per me di benevolenza, quanto
di giudizio per diſcernere il valore dell’ opera,
ho ripreso animo; perche mi ſono aſſicurato, che
o ritrovandola Voi indegna dell’altrui viſta non
l’eſporrete à quel biaſimo, che le potrebbe pro-
venire; o piacendovi all’ incontro di communi-
carla ad altri, eſſa non ſarà cotanto immerite-
vole, come io l’averei conſiderata.

Io non voglio eſſere nel numero di Coloro,
che preoccupati dalla riputazione degli antichi
autori ſi perſuadono che ſien ſenza difetti, e giun-
gono talora a far legge de’loro ſteſſi errori; reſtan-
do quindi sforzati a fare apologie, in cui moſtra-
no più d’arte che di raggione; come oſſervo eſſere
avenuto in queſti ultimi anni appunto in Francia
d’alcuni partiggiani d’Omero, che ſono ſtati tanto ap-
paſſionati difenſori d’ogni ſua Cenſura quanto ar-
diti gli avverſari in condannare più coſe degne di
lode non che capaci di giustificazione. Che che
abbia ſcritto Mr. Dacier nelle ſue Rifleſſioni ſulla
poetica in favore delle Tragedie de’ Greci; aſſai
comune é tra Franceſi il giudizio poco loro favo-
revole, il che credo eſſere accaduto particolarmente
1. per il mal eſito che hanno avuto i primi loro
imitatori Jodelle e Ronzard. 2. Per i Coſtumi
che paiono ſovente poco dicevoli, non tanto per
la diverſità loro, quanto per una certa rozzezza
di quel ſecolo, in cui ſ’aveva minor dilicatezza
nella decenza de’ Caratteri, e mancava certa no-
biltà de’ ſentimenti che i tempi poſteriori hanno
acquiſtato. 3. Per alcuni difetti eziandio, che
io non negarei appartenere all’arte delle mede-
ſime Tragedie più ch’al Tempo in cui furono
ſcritte; come averò occaſione di moſtrare in alcune

mie
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[38/0040] APOLOGIA DI SOFOCLE che tanto avete per me di benevolenza, quanto di giudizio per diſcernere il valore dell’ opera, ho ripreso animo; perche mi ſono aſſicurato, che o ritrovandola Voi indegna dell’altrui viſta non l’eſporrete à quel biaſimo, che le potrebbe pro- venire; o piacendovi all’ incontro di communi- carla ad altri, eſſa non ſarà cotanto immerite- vole, come io l’averei conſiderata. Io non voglio eſſere nel numero di Coloro, che preoccupati dalla riputazione degli antichi autori ſi perſuadono che ſien ſenza difetti, e giun- gono talora a far legge de’loro ſteſſi errori; reſtan- do quindi sforzati a fare apologie, in cui moſtra- no più d’arte che di raggione; come oſſervo eſſere avenuto in queſti ultimi anni appunto in Francia d’alcuni partiggiani d’Omero, che ſono ſtati tanto ap- paſſionati difenſori d’ogni ſua Cenſura quanto ar- diti gli avverſari in condannare più coſe degne di lode non che capaci di giustificazione. Che che abbia ſcritto Mr. Dacier nelle ſue Rifleſſioni ſulla poetica in favore delle Tragedie de’ Greci; aſſai comune é tra Franceſi il giudizio poco loro favo- revole, il che credo eſſere accaduto particolarmente 1. per il mal eſito che hanno avuto i primi loro imitatori Jodelle e Ronzard. 2. Per i Coſtumi che paiono ſovente poco dicevoli, non tanto per la diverſità loro, quanto per una certa rozzezza di quel ſecolo, in cui ſ’aveva minor dilicatezza nella decenza de’ Caratteri, e mancava certa no- biltà de’ ſentimenti che i tempi poſteriori hanno acquiſtato. 3. Per alcuni difetti eziandio, che io non negarei appartenere all’arte delle mede- ſime Tragedie più ch’al Tempo in cui furono ſcritte; come averò occaſione di moſtrare in alcune mie

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Zitationshilfe: [Bodmer, Johann Jacob]: Sammlung Critischer, Poetischer, und anderer geistvollen Schriften. Bd. 3. Zürich, 1742, S. 38. In: Deutsches Textarchiv <https://www.deutschestextarchiv.de/bodmer_sammlung03_1742/40>, abgerufen am 29.03.2024.