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Ranke, Leopold von: Die römischen Päpste. Bd. 3. Berlin, 1836.

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Il successo de la morte di Alex. VI.
4.

Unter den mancherlei Documenten, die sich im fünften Bande
des Sanuto finden, schien mir folgendes das wichtigste:
Questo e il successo de la morte di papa Alexandro VI.

Hessendo el cl datario dno Arian da Corneto stato richie-
sto dal pontefice chel voleva venir a cena con lui insieme con
el duca Valentinos a la sua vigna et portar la cena cum S.
Sta, si imagino esso cardinal questo invito esser sta ordinado
per darli la morte per via di veneno per aver il duca li soi da-
nari e beneficii, per esser sta concluso per il papa ad ogni modo
di privarlo di vita per aver il suo peculio, come ho ditto, qual
era grande, e procurando a la sua salute penso una sola cosa
poter esser la via di la sua salute. E mando captato tpio
(tempo) a far a saper al schalcho del pontefice chel ge ve-
nisse a parlar, con el qual havea domestichezza. El qual ve-
nuto da esso cdl, se tirono tutti do in uno loco secreto, dove
era preparato duc. X m. d'oro, e per esso cl fo persuaso ditto
schalcho ad acetarli in dono e galderli per suo amor. El qual
post multa li accepto, e li oferse etiam il resto di la sua fa-
culta, perche era richissimo cardl, a ogni suo comando, perche
li disse chel non poteva galder detta faculta se non per suo
mezo, dicendo: vui conoscete certo la condition del papa, et io
so chel ha deliberato col ducha Valentinos ch'io mora e questo
per via di esso scalcho per morte venenosa, pregandolo di gra-
tia che voia haver pieta di lui e donarli la vita. Et dicto que-
sto, esso scalcho li dichiari il modo ordinato de darli il ve-
neno a la cena, e si mosse a compassione promettendoli di
preservarlo. Il modo era chel dovea apresentar dapoi la cena
tre schatole di confecion in taola, una al papa, una al dto cardl
et una al ducha, et in quella del cardl si era il veneno. E cussi
messe ditto cardl ordine al prefato scalcho del modo che dovea
servar, e far che la scutola venenata, dovea aver esso cardl, di
quella il papa manzasse e lui si atosegaria e moriria. E cussi
venuto il pontefice a la cena al zorno dato l'hordine col ducha
preditto, el prefato cl se li butto a li piedi brazzandoli et stret-
tissimamente baxandoli, con affectuosissime parole supplicando a
S. Sta, dicendo, mai di quelli piedi si leveria si S. Beat. non
li concedesse una gratia. Interrogato del pontefice, qual era
facendo instanza se levasse suso, esso cl respondeva chel vo-
leva aver la gratia el dimanderia et haver la promessa di far-
gela da S. Sta. Hor dapoi molta persuasion, il papa stete as-
sai admirativo vedendo la perseverantia del dto cle e non si vo-
ler levar, e li promisse di exaudirlo: al qual cardl sublevato
disse: patre santo, non e conveniente che venendo il signor a
caxa del servo suo, dovesse el servo parimente confrezer (?)
con el suo signor, e perho la gratia el dimandava era questa
zusta e honesta che lui servo dovesse servir a la mensa di S.
Sta, e il papa li fece la gratia. E andato a cena al hora de-

Il successo de la morte di Alex. VI.
4.

Unter den mancherlei Documenten, die ſich im fuͤnften Bande
des Sanuto finden, ſchien mir folgendes das wichtigſte:
Questo è il successo de la morte di papa Alexandro VI.

Hessendo el cl datario d̅n̅o̅ Arian da Corneto stato richie-
sto dal pontefice chel voleva venir a cena con lui insieme con
el duca Valentinos a la sua vigna et portar la cena cum S.
Sta, si imagino esso cardinal questo invito esser sta ordinado
per darli la morte per via di veneno per aver il duca li soi da-
nari e beneficii, per esser sta concluso per il papa ad ogni modo
di privarlo di vita per aver il suo peculio, come ho ditto, qual
era grande, e procurando a la sua salute penso una sola cosa
poter esser la via di la sua salute. E mando captato tp̅i̅o̅
(tempo) a far a saper al schalcho del pontefice chel ge ve-
nisse a parlar, con el qual havea domestichezza. El qual ve-
nuto da esso cdl, se tirono tutti do in uno loco secreto, dove
era preparato duc. X m. d’oro, e per esso cl fo persuaso ditto
schalcho ad acetarli in dono e galderli per suo amor. El qual
post multa li accepto, e li oferse etiam il resto di la sua fa-
culta, perche era richissimo cardl, a ogni suo comando, perche
li disse chel non poteva galder detta faculta se non per suo
mezo, dicendo: vui conoscete certo la condition del papa, et io
so chel ha deliberato col ducha Valentinos ch’io mora e questo
per via di esso scalcho per morte venenosa, pregandolo di gra-
tia che voia haver pieta di lui e donarli la vita. Et dicto que-
sto, esso scalcho li dichiari il modo ordinato de darli il ve-
neno a la cena, e si mosse a compassione promettendoli di
preservarlo. Il modo era chel dovea apresentar dapoi la cena
tre schatole di confecion in taola, una al papa, una al dto cardl
et una al ducha, et in quella del cardl si era il veneno. E cussi
messe ditto cardl ordine al prefato scalcho del modo che dovea
servar, e far che la scutola venenata, dovea aver esso cardl, di
quella il papa manzasse e lui si atosegaria e moriria. E cussi
venuto il pontefice a la cena al zorno dato l’hordine col ducha
preditto, el prefato cl se li butto a li piedi brazzandoli et stret-
tissimamente baxandoli, con affectuosissime parole supplicando a
S. Sta, dicendo, mai di quelli piedi si leveria si S. Beat. non
li concedesse una gratia. Interrogato del pontefice, qual era
facendo instanza se levasse suso, esso cl respondeva chel vo-
leva aver la gratia el dimanderia et haver la promessa di far-
gela da S. Sta. Hor dapoi molta persuasion, il papa stete as-
sai admirativo vedendo la perseverantia del dto cle e non si vo-
ler levar, e li promisse di exaudirlo: al qual cardl sublevato
disse: patre santo, non e conveniente che venendo il signor a
caxa del servo suo, dovesse el servo parimente confrezer (?)
con el suo signor, e perho la gratia el dimandava era questa
zusta e honesta che lui servo dovesse servir a la mensa di S.
Sta, e il papa li fece la gratia. E andato a cena al hora de-

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[231/0243] Il successo de la morte di Alex. VI. 4. Unter den mancherlei Documenten, die ſich im fuͤnften Bande des Sanuto finden, ſchien mir folgendes das wichtigſte: Questo è il successo de la morte di papa Alexandro VI. Hessendo el cl datario d̅n̅o̅ Arian da Corneto stato richie- sto dal pontefice chel voleva venir a cena con lui insieme con el duca Valentinos a la sua vigna et portar la cena cum S. Sta, si imagino esso cardinal questo invito esser sta ordinado per darli la morte per via di veneno per aver il duca li soi da- nari e beneficii, per esser sta concluso per il papa ad ogni modo di privarlo di vita per aver il suo peculio, come ho ditto, qual era grande, e procurando a la sua salute penso una sola cosa poter esser la via di la sua salute. E mando captato tp̅i̅o̅ (tempo) a far a saper al schalcho del pontefice chel ge ve- nisse a parlar, con el qual havea domestichezza. El qual ve- nuto da esso cdl, se tirono tutti do in uno loco secreto, dove era preparato duc. X m. d’oro, e per esso cl fo persuaso ditto schalcho ad acetarli in dono e galderli per suo amor. El qual post multa li accepto, e li oferse etiam il resto di la sua fa- culta, perche era richissimo cardl, a ogni suo comando, perche li disse chel non poteva galder detta faculta se non per suo mezo, dicendo: vui conoscete certo la condition del papa, et io so chel ha deliberato col ducha Valentinos ch’io mora e questo per via di esso scalcho per morte venenosa, pregandolo di gra- tia che voia haver pieta di lui e donarli la vita. Et dicto que- sto, esso scalcho li dichiari il modo ordinato de darli il ve- neno a la cena, e si mosse a compassione promettendoli di preservarlo. Il modo era chel dovea apresentar dapoi la cena tre schatole di confecion in taola, una al papa, una al dto cardl et una al ducha, et in quella del cardl si era il veneno. E cussi messe ditto cardl ordine al prefato scalcho del modo che dovea servar, e far che la scutola venenata, dovea aver esso cardl, di quella il papa manzasse e lui si atosegaria e moriria. E cussi venuto il pontefice a la cena al zorno dato l’hordine col ducha preditto, el prefato cl se li butto a li piedi brazzandoli et stret- tissimamente baxandoli, con affectuosissime parole supplicando a S. Sta, dicendo, mai di quelli piedi si leveria si S. Beat. non li concedesse una gratia. Interrogato del pontefice, qual era facendo instanza se levasse suso, esso cl respondeva chel vo- leva aver la gratia el dimanderia et haver la promessa di far- gela da S. Sta. Hor dapoi molta persuasion, il papa stete as- sai admirativo vedendo la perseverantia del dto cle e non si vo- ler levar, e li promisse di exaudirlo: al qual cardl sublevato disse: patre santo, non e conveniente che venendo il signor a caxa del servo suo, dovesse el servo parimente confrezer (?) con el suo signor, e perho la gratia el dimandava era questa zusta e honesta che lui servo dovesse servir a la mensa di S. Sta, e il papa li fece la gratia. E andato a cena al hora de-

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Zitationshilfe: Ranke, Leopold von: Die römischen Päpste. Bd. 3. Berlin, 1836, S. 231. In: Deutsches Textarchiv <https://www.deutschestextarchiv.de/ranke_paepste03_1836/243>, abgerufen am 21.11.2024.