Ranke, Leopold von: Die römischen Päpste. Bd. 3. Berlin, 1836.Franc. Morosini in ihrem Zustand etwas Gewaltsames liege. -- Zuletzt kommt er aufdie politischen Verhältnisse. Die wichtigste Stelle über das Verhältniß des Papstes zu Frankreich und dem Kaiser, auf welches damals wie- der einmal alles ankam, muß ich wörtlich mittheilen. Se il papa abbia avuta mano o partecipatione nel testamento di Carlo II, io non ardiro d'asserirlo, ne e facile penetrare il vero con si- curezza. Bensi adurro solo due fatti. L'uno che questo arcano, non si sa se con verita, fu esposto in un manifesto uscito alle stampe in Roma ne' primi mesi del mio ingresso all' ambasciata, all' ora che dall' uno e l'altro partito si trattava la guerra non meno con l'armi che con le carte. L'altro che il papa non s'as- tenne di far pubblici elogi al christianissimo d'essersi ritirato dal partaggio, ricevendo la monarchia intiera per il nipote. Fatto riflesso a tali premesse, non pare che rendano stupore le con- seguenze vedutesi di direttione fluttuante e fra se stessa contra- ria, non potendo mai riuscir uniformi attioni nate da diversi principj: e tali erano l'obbligo da una parte d'ostentar indiffe- renza propria di padre comune, e l'occulto affetto et impegno preso dall' altra nel giudicare senza maggior pesatezza li van- taggi et il merito della causa. Considero piamente la Sta Sua il decoro e beneficio della religione nell' escludere gli eretici dall' usurpato. Concepi speranza, facilitata dal genio a Fran- cesi, che o non vi sarebbe guerra o si farebbe inutilmente con- tro le forze di quell' invitta natione: e dandosi a credere che la monarchia si manterebbe unita, non stimo in un tal vaticinio meritar disprezzo, errando con la finezza Spagnola, la quale in tal caso ebbe ragioni di necessita piu che di politica. L'esi- to instrui dell' altre ponderationi che dovevano avanzarsi. S'am- masso, scoppio e tuttavia infuria fatale agl'inimici et agli amici quel fiero nembo che la gelosia, l'astio, l'interesse eccitarono nelle potenze collegate ad abbattere la macchina sospettata nella Francia di monarchia universale. -- -- Riusci ad ogni modo per molto tempo ai Francesi lo studio di mantenersi nel credito d'in- vincibili appresso il papa, il quale pieno di confidenza seguendo tacitamente i loro consigli veniva dagl'incauti lodato d'una con- dotta che oscurasse quella d'ogni altro: perche dove la Serma Republica in particolare osservando una sincera neutralita pa- reva, patisce danni nelle sostanze de' sudditi, aggravj al decoro e lo sdegno d'ambi li partiti; egli all' incontro col professare neutralita e minacciare assieme di romperla immantinente contro quel partito che l'offendesse, ma intendendosela occultamente con Francesi, era da questi coltivato et occorrendo difeso senza dispendio, da Cesarei trattato con riguardo per non fornirlo di pretesti a deponer anche l'apparenza di neutrale: furon immuni per un pezzo li suoi stati: vide rispettate le censure in mezzo all' armi, e comparse flotte di eretici ne' suoi mari senza il mi- nimo oltraggio. Ma il rovesciamento della fortuna Francese, particolarmente in Italia, ha fatto scorgere se meritasse allora encomii o la condotta o la sorte, e se le sane e sincere insi- nuationi fatteli da VV EE replicar spesso col mezzo dei loro Franc. Morosini in ihrem Zuſtand etwas Gewaltſames liege. — Zuletzt kommt er aufdie politiſchen Verhaͤltniſſe. Die wichtigſte Stelle uͤber das Verhaͤltniß des Papſtes zu Frankreich und dem Kaiſer, auf welches damals wie- der einmal alles ankam, muß ich woͤrtlich mittheilen. Se il papa abbia avuta mano o partecipatione nel testamento di Carlo II, io non ardirò d’asserirlo, nè è facile penetrare il vero con si- curezza. Bensì adurrò solo due fatti. L’uno che questo arcano, non si sa se con verità, fu esposto in un manifesto uscito alle stampe in Roma ne’ primi mesi del mio ingresso all’ ambasciata, all’ ora che dall’ uno e l’altro partito si trattava la guerra non meno con l’armi che con le carte. L’altro che il papa non s’as- tenne di far pubblici elogi al christianissimo d’essersi ritirato dal partaggio, ricevendo la monarchia intiera per il nipote. Fatto riflesso a tali premesse, non pare che rendano stupore le con- seguenze vedutesi di direttione fluttuante e fra se stessa contra- ria, non potendo mai riuscir uniformi attioni nate da diversi principj: e tali erano l’obbligo da una parte d’ostentar indiffe- renza propria di padre comune, e l’occulto affetto et impegno preso dall’ altra nel giudicare senza maggior pesatezza li van- taggi et il merito della causa. Considerò piamente la Stà Sua il decoro e beneficio della religione nell’ escludere gli eretici dall’ usurpato. Concepì speranza, facilitata dal genio a Fran- cesi, che o non vi sarebbe guerra o si farebbe inutilmente con- tro le forze di quell’ invitta natione: e dandosi a credere che la monarchia si manterebbe unita, non stimò in un tal vaticinio meritar disprezzo, errando con la finezza Spagnola, la quale in tal caso ebbe ragioni di necessità più che di politica. L’esi- to instruì dell’ altre ponderationi che dovevano avanzarsi. S’am- massò, scoppiò e tuttavia infuria fatale agl’inimici et agli amici quel fiero nembo che la gelosia, l’astio, l’interesse eccitarono nelle potenze collegate ad abbattere la macchina sospettata nella Francia di monarchia universale. — — Riuscì ad ogni modo per molto tempo ai Francesi lo studio di mantenersi nel credito d’in- vincibili appresso il papa, il quale pieno di confidenza seguendo tacitamente i loro consigli veniva dagl’incauti lodato d’una con- dotta che oscurasse quella d’ogni altro: perche dove la Serma Republica in particolare osservando una sincera neutralità pa- reva, patisce danni nelle sostanze de’ sudditi, aggravj al decoro e lo sdegno d’ambi li partiti; egli all’ incontro col professare neutralità e minacciare assieme di romperla immantinente contro quel partito che l’offendesse, ma intendendosela occultamente con Francesi, era da questi coltivato et occorrendo difeso senza dispendio, da Cesarei trattato con riguardo per non fornirlo di pretesti a deponer anche l’apparenza di neutrale: furon immuni per un pezzo li suoi stati: vide rispettate le censure in mezzo all’ armi, e comparse flotte di eretici ne’ suoi mari senza il mi- nimo oltraggio. 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des Papſtes zu Frankreich und dem Kaiſer, auf welches damals wie-
der einmal alles ankam, muß ich woͤrtlich mittheilen. Se il papa
abbia avuta mano o partecipatione nel testamento di Carlo II,
io non ardirò d’asserirlo, nè è facile penetrare il vero con si-
curezza. Bensì adurrò solo due fatti. L’uno che questo arcano,
non si sa se con verità, fu esposto in un manifesto uscito alle
stampe in Roma ne’ primi mesi del mio ingresso all’ ambasciata,
all’ ora che dall’ uno e l’altro partito si trattava la guerra non
meno con l’armi che con le carte. L’altro che il papa non s’as-
tenne di far pubblici elogi al christianissimo d’essersi ritirato
dal partaggio, ricevendo la monarchia intiera per il nipote. Fatto
riflesso a tali premesse, non pare che rendano stupore le con-
seguenze vedutesi di direttione fluttuante e fra se stessa contra-
ria, non potendo mai riuscir uniformi attioni nate da diversi
principj: e tali erano l’obbligo da una parte d’ostentar indiffe-
renza propria di padre comune, e l’occulto affetto et impegno
preso dall’ altra nel giudicare senza maggior pesatezza li van-
taggi et il merito della causa. Considerò piamente la Stà Sua
il decoro e beneficio della religione nell’ escludere gli eretici
dall’ usurpato. Concepì speranza, facilitata dal genio a Fran-
cesi, che o non vi sarebbe guerra o si farebbe inutilmente con-
tro le forze di quell’ invitta natione: e dandosi a credere che
la monarchia si manterebbe unita, non stimò in un tal vaticinio
meritar disprezzo, errando con la finezza Spagnola, la quale
in tal caso ebbe ragioni di necessità più che di politica. L’esi-
to instruì dell’ altre ponderationi che dovevano avanzarsi. S’am-
massò, scoppiò e tuttavia infuria fatale agl’inimici et agli amici
quel fiero nembo che la gelosia, l’astio, l’interesse eccitarono
nelle potenze collegate ad abbattere la macchina sospettata nella
Francia di monarchia universale. — — Riuscì ad ogni modo per
molto tempo ai Francesi lo studio di mantenersi nel credito d’in-
vincibili appresso il papa, il quale pieno di confidenza seguendo
tacitamente i loro consigli veniva dagl’incauti lodato d’una con-
dotta che oscurasse quella d’ogni altro: perche dove la Serma
Republica in particolare osservando una sincera neutralità pa-
reva, patisce danni nelle sostanze de’ sudditi, aggravj al decoro
e lo sdegno d’ambi li partiti; egli all’ incontro col professare
neutralità e minacciare assieme di romperla immantinente contro
quel partito che l’offendesse, ma intendendosela occultamente
con Francesi, era da questi coltivato et occorrendo difeso senza
dispendio, da Cesarei trattato con riguardo per non fornirlo di
pretesti a deponer anche l’apparenza di neutrale: furon immuni
per un pezzo li suoi stati: vide rispettate le censure in mezzo
all’ armi, e comparse flotte di eretici ne’ suoi mari senza il mi-
nimo oltraggio. Ma il rovesciamento della fortuna Francese,
particolarmente in Italia, ha fatto scorgere se meritasse allora
encomii o la condotta o la sorte, e se le sane e sincere insi-
nuationi fatteli da VV EE replicar spesso col mezzo dei loro
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