Ranke, Leopold von: Die römischen Päpste. Bd. 3. Berlin, 1836.Rozzoni Rel. di Roma sotto Clemente X. sigkeit welche den Regierenden im Kirchenstaate nun schon gewöhnlichwar. Vedendosi odiati et abborriti tanto piu s'infierano, e tira- tosi il cappello sugli occhi non guardano in faccia a nessuno, e facendo d'ogni erba fascio non pensano che al proprio inter- esse senza minima apprensione del publico. 143. Relatione dello stato presente della corte di Roma, fatta all' eccmo principe di Ligni governatore di Milano dall' Illmo Sr Feder. Rozzoni inviato straordrio da S. E. alla corte appresso Clemente X. (24 Bl.) Etwas später geschrieben als die vorige Relation. Schon hatte sich die Stellung der Parteien wieder verändert. Das Verhältniß des Papstes und des Cardinal Altieri wird fol- Il papa non ha applicatione alcuna, si per la cadente sua Lascia il governo della chiesa totalmente al cardinale Al- Il principale ministro del medesimo cardinale e stato et e Päpste** 31
Rozzoni Rel. di Roma sotto Clemente X. ſigkeit welche den Regierenden im Kirchenſtaate nun ſchon gewoͤhnlichwar. Vedendosi odiati et abborriti tanto più s’infierano, e tira- tosi il cappello sugli occhi non guardano in faccia a nessuno, e facendo d’ogni erba fascio non pensano che al proprio inter- esse senza minima apprensione del publico. 143. Relatione dello stato presente della corte di Roma, fatta all’ eccmo principe di Ligni governatore di Milano dall’ Illmo Sr Feder. Rozzoni inviato straordrio da S. E. alla corte appresso Clemente X. (24 Bl.) Etwas ſpaͤter geſchrieben als die vorige Relation. Schon hatte ſich die Stellung der Parteien wieder veraͤndert. Das Verhaͤltniß des Papſtes und des Cardinal Altieri wird fol- Il papa non ha applicatione alcuna, sì per la cadente sua Lascia il governo della chiesa totalmente al cardinale Al- Il principale ministro del medesimo cardinale è stato et è Päpſte** 31
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Rozzoni Rel. di Roma sotto Clemente X.
ſigkeit welche den Regierenden im Kirchenſtaate nun ſchon gewoͤhnlich
war. Vedendosi odiati et abborriti tanto più s’infierano, e tira-
tosi il cappello sugli occhi non guardano in faccia a nessuno,
e facendo d’ogni erba fascio non pensano che al proprio inter-
esse senza minima apprensione del publico.
143.
Relatione dello stato presente della corte di Roma, fatta all’
eccmo principe di Ligni governatore di Milano dall’ Illmo
Sr Feder. Rozzoni inviato straordrio da S. E. alla corte
appresso Clemente X. (24 Bl.)
Etwas ſpaͤter geſchrieben als die vorige Relation.
Schon hatte ſich die Stellung der Parteien wieder veraͤndert.
Rospiglioſi und Chigi wurden von dem herrſchenden Hauſe vernach-
laͤßigt: dieſes ſuchte ſich den Squadroniſten zu naͤhern.
Das Verhaͤltniß des Papſtes und des Cardinal Altieri wird fol-
gendergeſtalt geſchildert.
Il papa non ha applicatione alcuna, sì per la cadente sua
età, come anche per esser suo connaturale attendere alla pro-
pria quiete e sottrarsi dalle cure gravi che potrebbero turbare
la serenità dell’ animo suo, solo inclinato a vivere tranquilla-
mente. Egli perciò non puole sapere le amministrationi della
giustitia nè altri negotii politici della corte e dello stato eccle-
siastico: onde il ricorrere a lui non giova punto a quelli che da
suoi ministri vengono oppressi: e per havere pretesto più colo-
rito di non ingerirsi in simili affari, più volte si fa stimare am-
malato, non tralasciando per questo le sue domestiche conver-
sationi, che dopo desinato giornalmente si prende con giuochi
di carte e godimento di suoni e canti.
Lascia il governo della chiesa totalmente al cardinale Al-
tieri, et in esso non si ingerisce se non quanto è necessario
per la sua approvatione in voce o scritto: nel resto ha rasse-
gnato in tal maniera che più volte l’ha temuto e nascostamente
ha fatto fare elemosine, regali e cose simili: ma la collatione
de’ beneficii, vescovati et elettione de’ soggetti alla porpora re-
sta al totale arbitrio di esso cardinale; il quale è uomo flemma-
tico, e difficilmente si sdegna esternamente, e quando ciò fa,
cessa di vendicarsi. Ha molt’ attitudine a sostenere la carica
che tiene, et in fatti vuol sapere et indrizzare tutti gli affari
grandi e piccoli non solo della corte ma ancora di tutto lo stato
ecclesiastico, il che da alcuni si attribuisce a grande avidità di
suoi interessi, nelli quali è vigilantissimo, non lasciando passare
occasione alcuna di non approfittarli: ogni giorno in tal’ hore
determinate da audienza a tutti i ministri della corte et alli loro
segretarj, et esso da le regole et istruttioni non solo generali
ma anche particolari, di modo che li giudici et il medesimo go-
vernatore non hanno nelle loro cariche arbitrio alcuno.
Il principale ministro del medesimo cardinale è stato et è
l’abbate Piccini, soggetto di deboli parti et inferiori natali, che
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