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Ranke, Leopold von: Die römischen Päpste. Bd. 3. Berlin, 1836.

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Antonio Grimani
conscienza sono doti sue particolari." Er behauptet, nie einen
besseren Menschen gekannt zu haben.

Zuerst erörtert er nun die Mäßigung, mit der Clemens seine Ne-
poten ausstattete. Es zeigt sich doch, daß man in Rom vieles da-
gegen einzuwenden fand. Grimani meinte sogar, die Pistojesen wür-
den sich für die unerwartete Zurücksetzung, mit der man sie behandle,
später einmal an den Nepoten rächen.

Dabei bleibt freilich auch gewiß, daß Clemens keine ernstliche
Anstalt machte die übrigen Mißbräuche zu heben: schon rief man aus,
wenn nicht ein neuer Sixtus V. komme, so laufe das Pontificat
Gefahr völlig zu Grunde zu gehn.

Grimani zählt die vornehmsten Uebelstände auf: Verkauf der
Stellen, daher entspringe der Mangel an tauglichen Leuten; schlechte
Geldwirthschaft; vorzüglich Vernachläßigung der Mönche. Al pre-
sente i religiosi sono tenuti in un concetto si vile che da per
loro si allontanano di comparir nella corte per non ricevere
affronti da' cortigiani piu infimi. Le porpore e vescovadi si ten-
gono vilipesi su le spalle de' religiosi, e nelle concorrenze un
pretuccio ignorante e vitioso ottenera il premio sopra il reli-
gioso dotto e da bene. I nipoti non curano de' religiosi: per-
che non possono da questi esser corteggiati come da' preti. Se
si parla di aggravj, i monasterj sono i primi; se di riforma,
non si parla di preti, ma di religiosi. In somma, si toglie af-
fatto ad ogni uno la volonta di studiare e la cura di difender
la chiesa dalle false opinioni che vanno seminando i nemici di
Roma: de' quali moltiplicandosi giornalmente il numero, e de-
teriorandosi quello de' religiosi dotti et esemplari, potrebbe in
breve soffrirne non poco detrimento la corte. Onde al mio cre-
dere farebbono bene i pontefici di procurar di rimettere i rego-
lari nel pristino posto di stima, partecipandoli di quando in
quando cariche e dignita, tanto piu ch'essendo grande il numero
possono scegliere i soggetti a loro piacere; e cosi nelle reli-
gioni vi entrarebbono huomini eminenti, dove che tengono a vile
hoggidi di coprirsi le spalle d'un cappuccino i piu falliti mer-
canti, ne si veggono entrar ne' monasterj che gente mecanica.

Leider sey aber von Clemens IX. keine Abhülfe zu erwarten: er sey
allzu lau, allzu gutmüthig.

Nach dieser Schilderung des Papstes geht der Botschafter auf
dessen nächste Angehörige über. Zuerst der Cardinal Rospigliosi, von
dem man hoffte, "quod esset redempturus Israel." Er zeigt an,
warum diese Hoffnung doch getäuscht worden. Tre cose per mio
credere sono quelle che fanno camminar col piede di piombo
il cardinal predetto, accusato di lentezza di genio e di mancanza
d'applicatione. La prima e il gran desiderio di voler far bene
ogni cosa e di dar gusto a tutto il mondo, cosa che difficilmente
puo riuscire ad un' huomo che non e assoluto padrone. La se-
conda e che la sua volonta viene imbrigliata e trattenuta dal
papa, il quale, se bene ama e considera con amore estraordi-
nario questo nipote, gode pero di fare il tutto a suo modo:
onde dubioso il Rospigliosi d'incontrar nelle sue risolutioni le

Antonio Grimani
conscienza sono doti sue particolari.“ Er behauptet, nie einen
beſſeren Menſchen gekannt zu haben.

Zuerſt eroͤrtert er nun die Maͤßigung, mit der Clemens ſeine Ne-
poten ausſtattete. Es zeigt ſich doch, daß man in Rom vieles da-
gegen einzuwenden fand. Grimani meinte ſogar, die Piſtojeſen wuͤr-
den ſich fuͤr die unerwartete Zuruͤckſetzung, mit der man ſie behandle,
ſpaͤter einmal an den Nepoten raͤchen.

Dabei bleibt freilich auch gewiß, daß Clemens keine ernſtliche
Anſtalt machte die uͤbrigen Mißbraͤuche zu heben: ſchon rief man aus,
wenn nicht ein neuer Sixtus V. komme, ſo laufe das Pontificat
Gefahr voͤllig zu Grunde zu gehn.

Grimani zaͤhlt die vornehmſten Uebelſtaͤnde auf: Verkauf der
Stellen, daher entſpringe der Mangel an tauglichen Leuten; ſchlechte
Geldwirthſchaft; vorzuͤglich Vernachlaͤßigung der Moͤnche. Al pre-
sente i religiosi sono tenuti in un concetto sì vile che da per
loro si allontanano di comparir nella corte per non ricevere
affronti da’ cortigiani più infimi. Le porpore e vescovadi si ten-
gono vilipesi su le spalle de’ religiosi, e nelle concorrenze un
pretuccio ignorante e vitioso ottenerà il premio sopra il reli-
gioso dotto e da bene. I nipoti non curano de’ religiosi: per-
che non possono da questi esser corteggiati come da’ preti. Se
si parla di aggravj, i monasterj sono i primi; se di riforma,
non si parla di preti, ma di religiosi. In somma, si toglie af-
fatto ad ogni uno la volontà di studiare e la cura di difender
la chiesa dalle false opinioni che vanno seminando i nemici di
Roma: de’ quali moltiplicandosi giornalmente il numero, e de-
teriorandosi quello de’ religiosi dotti et esemplari, potrebbe in
breve soffrirne non poco detrimento la corte. Onde al mio cre-
dere farebbono bene i pontefici di procurar di rimettere i rego-
lari nel pristino posto di stima, partecipandoli di quando in
quando cariche e dignità, tanto più ch’essendo grande il numero
possono scegliere i soggetti a loro piacere; e così nelle reli-
gioni vi entrarebbono huomini eminenti, dove che tengono a vile
hoggidì di coprirsi le spalle d’un cappuccino i più falliti mer-
canti, nè si veggono entrar ne’ monasterj che gente mecanica.

Leider ſey aber von Clemens IX. keine Abhuͤlfe zu erwarten: er ſey
allzu lau, allzu gutmuͤthig.

Nach dieſer Schilderung des Papſtes geht der Botſchafter auf
deſſen naͤchſte Angehoͤrige uͤber. Zuerſt der Cardinal Roſpiglioſi, von
dem man hoffte, „quod esset redempturus Israel.“ Er zeigt an,
warum dieſe Hoffnung doch getaͤuſcht worden. Tre cose per mio
credere sono quelle che fanno camminar col piede di piombo
il cardinal predetto, accusato di lentezza di genio e di mancanza
d’applicatione. La prima è il gran desiderio di voler far bene
ogni cosa e di dar gusto a tutto il mondo, cosa che difficilmente
può riuscire ad un’ huomo che non è assoluto padrone. La se-
conda è che la sua volontà viene imbrigliata e trattenuta dal
papa, il quale, se bene ama e considera con amore estraordi-
nario questo nipote, gode però di fare il tutto a suo modo:
onde dubioso il Rospigliosi d’incontrar nelle sue risolutioni le

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[474/0486] Antonio Grimani conscienza sono doti sue particolari.“ Er behauptet, nie einen beſſeren Menſchen gekannt zu haben. Zuerſt eroͤrtert er nun die Maͤßigung, mit der Clemens ſeine Ne- poten ausſtattete. Es zeigt ſich doch, daß man in Rom vieles da- gegen einzuwenden fand. Grimani meinte ſogar, die Piſtojeſen wuͤr- den ſich fuͤr die unerwartete Zuruͤckſetzung, mit der man ſie behandle, ſpaͤter einmal an den Nepoten raͤchen. Dabei bleibt freilich auch gewiß, daß Clemens keine ernſtliche Anſtalt machte die uͤbrigen Mißbraͤuche zu heben: ſchon rief man aus, wenn nicht ein neuer Sixtus V. komme, ſo laufe das Pontificat Gefahr voͤllig zu Grunde zu gehn. Grimani zaͤhlt die vornehmſten Uebelſtaͤnde auf: Verkauf der Stellen, daher entſpringe der Mangel an tauglichen Leuten; ſchlechte Geldwirthſchaft; vorzuͤglich Vernachlaͤßigung der Moͤnche. Al pre- sente i religiosi sono tenuti in un concetto sì vile che da per loro si allontanano di comparir nella corte per non ricevere affronti da’ cortigiani più infimi. Le porpore e vescovadi si ten- gono vilipesi su le spalle de’ religiosi, e nelle concorrenze un pretuccio ignorante e vitioso ottenerà il premio sopra il reli- gioso dotto e da bene. I nipoti non curano de’ religiosi: per- che non possono da questi esser corteggiati come da’ preti. Se si parla di aggravj, i monasterj sono i primi; se di riforma, non si parla di preti, ma di religiosi. In somma, si toglie af- fatto ad ogni uno la volontà di studiare e la cura di difender la chiesa dalle false opinioni che vanno seminando i nemici di Roma: de’ quali moltiplicandosi giornalmente il numero, e de- teriorandosi quello de’ religiosi dotti et esemplari, potrebbe in breve soffrirne non poco detrimento la corte. Onde al mio cre- dere farebbono bene i pontefici di procurar di rimettere i rego- lari nel pristino posto di stima, partecipandoli di quando in quando cariche e dignità, tanto più ch’essendo grande il numero possono scegliere i soggetti a loro piacere; e così nelle reli- gioni vi entrarebbono huomini eminenti, dove che tengono a vile hoggidì di coprirsi le spalle d’un cappuccino i più falliti mer- canti, nè si veggono entrar ne’ monasterj che gente mecanica. Leider ſey aber von Clemens IX. keine Abhuͤlfe zu erwarten: er ſey allzu lau, allzu gutmuͤthig. Nach dieſer Schilderung des Papſtes geht der Botſchafter auf deſſen naͤchſte Angehoͤrige uͤber. Zuerſt der Cardinal Roſpiglioſi, von dem man hoffte, „quod esset redempturus Israel.“ Er zeigt an, warum dieſe Hoffnung doch getaͤuſcht worden. Tre cose per mio credere sono quelle che fanno camminar col piede di piombo il cardinal predetto, accusato di lentezza di genio e di mancanza d’applicatione. La prima è il gran desiderio di voler far bene ogni cosa e di dar gusto a tutto il mondo, cosa che difficilmente può riuscire ad un’ huomo che non è assoluto padrone. La se- conda è che la sua volontà viene imbrigliata e trattenuta dal papa, il quale, se bene ama e considera con amore estraordi- nario questo nipote, gode però di fare il tutto a suo modo: onde dubioso il Rospigliosi d’incontrar nelle sue risolutioni le

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Zitationshilfe: Ranke, Leopold von: Die römischen Päpste. Bd. 3. Berlin, 1836, S. 474. In: Deutsches Textarchiv <https://www.deutschestextarchiv.de/ranke_paepste03_1836/486>, abgerufen am 24.11.2024.