disse che desiderava di vivere ancora due soli mesi per tre ca- gioni: l'una per havere piu lungo tempo di penitenza e chiedere a dio il perdono de' suoi peccati; l'altra per finire di rimettere in castel Sant' Angelo tutto il denaro che fu levato per la guerra di Castro; la terza per vedere finita la fabbrica delle mura di Borgo e di Trastevere et assicurata la citta di Roma.
Se le azioni eroiche del Papa per debolezza della mia penna saranno senza eloquenza, senza nobilta di stile et in somma im- proportionate per un pontefice si grande, nondimeno sono state scritte con pura e sincera verita: il che particolarmente mi fu imposto et inculcato da chi teneva sopra di me suprema auto- rita, cioe che io scrivessi semplicemente da istorico, e mi tenessi totalmente lontano da ogni adulatione e vanita e da rettorici ingrandimenti, attendendo piu alle cose che alle parole.
Ma tornando alla sua applicatione intorno alle cose sacre, oltre l'havere fatto emendare e ristampare il ceremoniale Ro- mano, non manco di dare molti ordini per la cappella pontifi- cia: pero o per negligenza de' ministri o per distrattione ad al- tri gravi affari solo alcune cose principali sono rimaste in osser- vanza. Vero si fu che riformo anche l'uso delle indulgenze per chiudere la bocca agli heretici.
Finalmente se Urbano non havesse intrapresa la guerra, o, per meglio dire, se non vi fosse stato provocato e tirato a forza, il che gli accelero anche notabilmente la morte, non si poteva desiderare ne pontefice piu glorioso ne principe di piu egregie qualita, per mezzo delle quali per molti anni del suo ponti- ficato conservo verso di se l'amore universale di tutto il chri- stianesimo, sicche fino ad hora si benedice dai popoli la sua rimembranza per quegli anni felici ne' quali godettero la tran- quillita e la pace.
Vita di papa Urbano VIII.
disse che desiderava di vivere ancora due soli mesi per tre ca- gioni: l’una per havere più lungo tempo di penitenza e chiedere a dio il perdono de’ suoi peccati; l’altra per finire di rimettere in castel Sant’ Angelo tutto il denaro che fu levato per la guerra di Castro; la terza per vedere finita la fabbrica delle mura di Borgo e di Trastevere et assicurata la città di Roma.
Se le azioni eroiche del Papa per debolezza della mia penna saranno senza eloquenza, senza nobiltà di stile et in somma im- proportionate per un pontefice sì grande, nondimeno sono state scritte con pura e sincera verità: il che particolarmente mi fu imposto et inculcato da chi teneva sopra di me suprema auto- rità, cioè che io scrivessi semplicemente da istorico, e mi tenessi totalmente lontano da ogni adulatione e vanità e da rettorici ingrandimenti, attendendo più alle cose che alle parole.
Ma tornando alla sua applicatione intorno alle cose sacre, oltre l’havere fatto emendare e ristampare il ceremoniale Ro- mano, non mancò di dare molti ordini per la cappella pontifi- cia: però o per negligenza de’ ministri o per distrattione ad al- tri gravi affari solo alcune cose principali sono rimaste in osser- vanza. Vero si fu che riformò anche l’uso delle indulgenze per chiudere la bocca agli heretici.
Finalmente se Urbano non havesse intrapresa la guerra, o, per meglio dire, se non vi fosse stato provocato e tirato a forza, il che gli accelerò anche notabilmente la morte, non si poteva desiderare nè pontefice più glorioso nè principe di più egregie qualità, per mezzo delle quali per molti anni del suo ponti- ficato conservò verso di se l’amore universale di tutto il chri- stianesimo, sicche fino ad hora si benedice dai popoli la sua rimembranza per quegli anni felici ne’ quali godettero la tran- quillità e la pace.
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Vita di papa Urbano VIII.
disse che desiderava di vivere ancora due soli mesi per tre ca-
gioni: l’una per havere più lungo tempo di penitenza e chiedere
a dio il perdono de’ suoi peccati; l’altra per finire di rimettere
in castel Sant’ Angelo tutto il denaro che fu levato per la guerra
di Castro; la terza per vedere finita la fabbrica delle mura di
Borgo e di Trastevere et assicurata la città di Roma.
Se le azioni eroiche del Papa per debolezza della mia penna
saranno senza eloquenza, senza nobiltà di stile et in somma im-
proportionate per un pontefice sì grande, nondimeno sono state
scritte con pura e sincera verità: il che particolarmente mi fu
imposto et inculcato da chi teneva sopra di me suprema auto-
rità, cioè che io scrivessi semplicemente da istorico,
e mi tenessi totalmente lontano da ogni adulatione
e vanità e da rettorici ingrandimenti, attendendo più
alle cose che alle parole.
Ma tornando alla sua applicatione intorno alle cose sacre,
oltre l’havere fatto emendare e ristampare il ceremoniale Ro-
mano, non mancò di dare molti ordini per la cappella pontifi-
cia: però o per negligenza de’ ministri o per distrattione ad al-
tri gravi affari solo alcune cose principali sono rimaste in osser-
vanza. Vero si fu che riformò anche l’uso delle indulgenze per
chiudere la bocca agli heretici.
Finalmente se Urbano non havesse intrapresa la guerra, o,
per meglio dire, se non vi fosse stato provocato e tirato a forza,
il che gli accelerò anche notabilmente la morte, non si poteva
desiderare nè pontefice più glorioso nè principe di più egregie
qualità, per mezzo delle quali per molti anni del suo ponti-
ficato conservò verso di se l’amore universale di tutto il chri-
stianesimo, sicche fino ad hora si benedice dai popoli la sua
rimembranza per quegli anni felici ne’ quali godettero la tran-
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Ranke, Leopold von: Die römischen Päpste. Bd. 3. Berlin, 1836, S. 441. In: Deutsches Textarchiv <https://www.deutschestextarchiv.de/ranke_paepste03_1836/453>, abgerufen am 24.11.2024.
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