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Ranke, Leopold von: Die römischen Päpste. Bd. 3. Berlin, 1836.

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Relatione di Roma 1627.
mischen Stuhle säße, könnte ein solcher den Venezianern nicht gewo-
gener seyn als er, der gegenwärtige Papst; dessenungeachtet erlange
man von ihm niemals die mindeste Gunst.

Ueberhaupt hat er eine schlechte Meinung von dem gesammten
römischen Wesen. Das Princip der ganzen Verwaltung sey der Ne-
potismus.

L'inclinatione dei papi di far grandi i nepoti da in questi
tempi il primo moto all' attioni, dichiarationi e dipendenze con
altri principi. Prima si pensa ad imprese contra infideli, ad ac-
quisto di stati, ma come gli anni son brevi, le difficolta molte,
cosi si ferma il concetto senz' effettuatione alcuna: doppo altra
strada si prende piu facile, accumulando grandi richezze, com-
prando stati.

Er schildert die Umgebung Urbans folgendergestalt.

Per ordinario si consiglia il pontefice con il cardle Maga-
lotti, cognato del fratello, e che tiene anco il carico di segre-
tario di stato, per le cui mani passano tutte l'espeditioni. E'
cardinale d'ingegno grande, vivace: lo stima assai il papa: l'ha
voluto sempre appresso di se, et in particolare nella legatione
di Bologna, dove le diede la viceregenza di quel governo. E
se vi e alcuno che arrivi ad havere predominio nell' animo della
Sta Sua, quest' e l'uno, ne si sa se per proprio affetto et in-
clinatione di lei o se per la grande accortezza del cardinale, che
bene conoscendo il genio di chi cosi lungamente si e servito
di lui sa valersi delli mezzi proprj per condursi a questo segno:
e puo dirsi che negli affari di momento di esso solo si vale.
Egli pero s'affatica d'aggiustarsi alle inclinationi del pontefice,
le contradice meno che puo, e nelli suoi sensi procura d'incam-
minare le proprie attioni per conservare il posto, la confidenza
e la riputatione che le apporta l'esser adoperato nelli maneggi
piu gravi. Procura con allontanarsi da tutte le apparenze, fug-
gendo l'audienze ordinarie de' ministri di principi, de' cardinali
e quasi d'ogni altro (ma solo tratta i negotii ch'espressamente
gli sono incaricati) di non acquistar l'odio che per l'ordinario
suole cader sopra quelli che si veggono piu vicini e partecipano
dell' autorita o gratia del principe: e lo fa maggiormente per
non ingelosire il cardle Barberino, che da principio non mostro
di ricevere intiero gusto di vederlo avanzarsi tanto, e piu valersi
il pontefice di lui che della sua persona: e percio bene spesso
per questa causa s'udirono da Barberino parole che dinotavano
il suo sentimento. Hora nondimeno lascia correr le cose come
vanno, e mostra confidar nel zio, o per sollevarsi del peso de-
gli affari, o perche non sa o conosce di non poter fermare il
corso alla fortuna di questo. Il tutto pure si partecipa col me-
desimo cardinal Barberino, con S. Onofrio e Don Carlo.

Il primo, come nipote, e veramente amato. Vorrebbe la
Sta Sua che con piu applicatione attendesse alli negotii: ma egli
v'apparisce alieno assai, ne il suo naturale punto si vede incli-
nato, et pare che quasi a forza assista solo dove per il carico
che tiene non puo far altrimenti, scaricando il peso degli af-

Relatione di Roma 1627.
miſchen Stuhle ſaͤße, koͤnnte ein ſolcher den Venezianern nicht gewo-
gener ſeyn als er, der gegenwaͤrtige Papſt; deſſenungeachtet erlange
man von ihm niemals die mindeſte Gunſt.

Ueberhaupt hat er eine ſchlechte Meinung von dem geſammten
roͤmiſchen Weſen. Das Princip der ganzen Verwaltung ſey der Ne-
potismus.

L’inclinatione dei papi di far grandi i nepoti da in questi
tempi il primo moto all’ attioni, dichiarationi e dipendenze con
altri principi. Prima si pensa ad imprese contra infideli, ad ac-
quisto di stati, ma come gli anni son brevi, le difficoltà molte,
così si ferma il concetto senz’ effettuatione alcuna: doppo altra
strada si prende più facile, accumulando grandi richezze, com-
prando stati.

Er ſchildert die Umgebung Urbans folgendergeſtalt.

Per ordinario si consiglia il pontefice con il cardle Maga-
lotti, cognato del fratello, e che tiene anco il carico di segre-
tario di stato, per le cui mani passano tutte l’espeditioni. E’
cardinale d’ingegno grande, vivace: lo stima assai il papa: l’ha
voluto sempre appresso di se, et in particolare nella legatione
di Bologna, dove le diede la viceregenza di quel governo. E
se vi è alcuno che arrivi ad havere predominio nell’ animo della
S Sua, quest’ è l’uno, nè si sa se per proprio affetto et in-
clinatione di lei o se per la grande accortezza del cardinale, che
bene conoscendo il genio di chi così lungamente si è servito
di lui sa valersi delli mezzi proprj per condursi a questo segno:
e può dirsi che negli affari di momento di esso solo si vale.
Egli però s’affatica d’aggiustarsi alle inclinationi del pontefice,
le contradice meno che può, e nelli suoi sensi procura d’incam-
minare le proprie attioni per conservare il posto, la confidenza
e la riputatione che le apporta l’esser adoperato nelli maneggi
più gravi. Procura con allontanarsi da tutte le apparenze, fug-
gendo l’audienze ordinarie de’ ministri di principi, de’ cardinali
e quasi d’ogni altro (ma solo tratta i negotii ch’espressamente
gli sono incaricati) di non acquistar l’odio che per l’ordinario
suole cader sopra quelli che si veggono più vicini e partecipano
dell’ autorità o gratia del principe: e lo fa maggiormente per
non ingelosire il cardle Barberino, che da principio non mostrò
di ricevere intiero gusto di vederlo avanzarsi tanto, e più valersi
il pontefice di lui che della sua persona: e percio bene spesso
per questa causa s’udirono da Barberino parole che dinotavano
il suo sentimento. Hora nondimeno lascia correr le cose come
vanno, e mostra confidar nel zio, o per sollevarsi del peso de-
gli affari, o perche non sa o conosce di non poter fermare il
corso alla fortuna di questo. Il tutto pure si partecipa col me-
desimo cardinal Barberino, con S. Onofrio e Don Carlo.

Il primo, come nipote, è veramente amato. Vorrebbe la
S Sua che con più applicatione attendesse alli negotii: ma egli
v’apparisce alieno assai, nè il suo naturale punto si vede incli-
nato, et pare che quasi a forza assista solo dove per il carico
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[413/0425] Relatione di Roma 1627. miſchen Stuhle ſaͤße, koͤnnte ein ſolcher den Venezianern nicht gewo- gener ſeyn als er, der gegenwaͤrtige Papſt; deſſenungeachtet erlange man von ihm niemals die mindeſte Gunſt. Ueberhaupt hat er eine ſchlechte Meinung von dem geſammten roͤmiſchen Weſen. Das Princip der ganzen Verwaltung ſey der Ne- potismus. L’inclinatione dei papi di far grandi i nepoti da in questi tempi il primo moto all’ attioni, dichiarationi e dipendenze con altri principi. Prima si pensa ad imprese contra infideli, ad ac- quisto di stati, ma come gli anni son brevi, le difficoltà molte, così si ferma il concetto senz’ effettuatione alcuna: doppo altra strada si prende più facile, accumulando grandi richezze, com- prando stati. Er ſchildert die Umgebung Urbans folgendergeſtalt. Per ordinario si consiglia il pontefice con il cardle Maga- lotti, cognato del fratello, e che tiene anco il carico di segre- tario di stato, per le cui mani passano tutte l’espeditioni. E’ cardinale d’ingegno grande, vivace: lo stima assai il papa: l’ha voluto sempre appresso di se, et in particolare nella legatione di Bologna, dove le diede la viceregenza di quel governo. E se vi è alcuno che arrivi ad havere predominio nell’ animo della Stà Sua, quest’ è l’uno, nè si sa se per proprio affetto et in- clinatione di lei o se per la grande accortezza del cardinale, che bene conoscendo il genio di chi così lungamente si è servito di lui sa valersi delli mezzi proprj per condursi a questo segno: e può dirsi che negli affari di momento di esso solo si vale. Egli però s’affatica d’aggiustarsi alle inclinationi del pontefice, le contradice meno che può, e nelli suoi sensi procura d’incam- minare le proprie attioni per conservare il posto, la confidenza e la riputatione che le apporta l’esser adoperato nelli maneggi più gravi. Procura con allontanarsi da tutte le apparenze, fug- gendo l’audienze ordinarie de’ ministri di principi, de’ cardinali e quasi d’ogni altro (ma solo tratta i negotii ch’espressamente gli sono incaricati) di non acquistar l’odio che per l’ordinario suole cader sopra quelli che si veggono più vicini e partecipano dell’ autorità o gratia del principe: e lo fa maggiormente per non ingelosire il cardle Barberino, che da principio non mostrò di ricevere intiero gusto di vederlo avanzarsi tanto, e più valersi il pontefice di lui che della sua persona: e percio bene spesso per questa causa s’udirono da Barberino parole che dinotavano il suo sentimento. Hora nondimeno lascia correr le cose come vanno, e mostra confidar nel zio, o per sollevarsi del peso de- gli affari, o perche non sa o conosce di non poter fermare il corso alla fortuna di questo. Il tutto pure si partecipa col me- desimo cardinal Barberino, con S. Onofrio e Don Carlo. Il primo, come nipote, è veramente amato. Vorrebbe la Stà Sua che con più applicatione attendesse alli negotii: ma egli v’apparisce alieno assai, nè il suo naturale punto si vede incli- nato, et pare che quasi a forza assista solo dove per il carico che tiene non può far altrimenti, scaricando il peso degli af-

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Zitationshilfe: Ranke, Leopold von: Die römischen Päpste. Bd. 3. Berlin, 1836, S. 413. In: Deutsches Textarchiv <https://www.deutschestextarchiv.de/ranke_paepste03_1836/425>, abgerufen am 26.11.2024.