[Bodmer, Johann Jacob]: Sammlung Critischer, Poetischer, und anderer geistvollen Schriften. Bd. 3. Zürich, 1742.CONTRA M. DI VOLTAIRE. tizia di cui dipende tutto il ricconoscimento? Ilcastigo dell' uccisore di Laio voluto dagli Iddii e piu tosto occasione, che scopo della favola: Ma quando ancor si consideri solamente per sog- getto della Tragedia l'impresa d'Edippo intento ad eseguire il volere de Numi; in qual guisa piu ar- tifiziosa e piu propria si poteva venirne al fine, tanto piu sorprendente, quanto meno aspettato; che per mezzo d'una ricerca, che pare manco acconcia al proposito? Dall' altro canto quale inconvenienza e egli ch' Edippo interroghi il pa- store delle cose spettante alla sua origine; men- tre l'occasione cosi richiedeva, e l'attuale commo- zione del suo cuore a cio lo portava, senza guari interrompere l'altre sue cure? S'aggiunge che il coro dimostra una ignoranza Tutto l'atto 5. e l'oggetto della censura che ne E 3
CONTRA M. DI VOLTAIRE. tizia di cui dipende tutto il ricconoſcimento? Ilcaſtigo dell’ ucciſore di Laio voluto dagli Iddii é piu toſto occaſione, che ſcopo della favola: Ma quando ancor ſi conſideri ſolamente per ſog- getto della Tragedia l’impreſa d’Edippo intento ad eſeguire il volere de Numi; in qual guiſa piu ar- tifizioſa e piu propria ſi poteva venirne al fine, tanto piu ſorprendente, quanto meno aſpettato; che per mezzo d’una ricerca, che pare manco acconcia al propoſito? Dall’ altro canto quale inconvenienza é egli ch’ Edippo interroghi il pa- ſtore delle coſe ſpettante alla ſua origine; men- tre l’occaſione coſi richiedeva, e l’attuale commo- zione del ſuo cuore a ciò lo portava, ſenza guari interrompere l’altre ſue cure? S’aggiunge che il coro dimoſtra una ignoranza Tutto l’atto 5. é l’oggetto della cenſura che ne E 3
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CONTRA M. DI VOLTAIRE.
tizia di cui dipende tutto il ricconoſcimento? Il
caſtigo dell’ ucciſore di Laio voluto dagli Iddii
é piu toſto occaſione, che ſcopo della favola:
Ma quando ancor ſi conſideri ſolamente per ſog-
getto della Tragedia l’impreſa d’Edippo intento ad
eſeguire il volere de Numi; in qual guiſa piu ar-
tifizioſa e piu propria ſi poteva venirne al fine,
tanto piu ſorprendente, quanto meno aſpettato;
che per mezzo d’una ricerca, che pare manco
acconcia al propoſito? Dall’ altro canto quale
inconvenienza é egli ch’ Edippo interroghi il pa-
ſtore delle coſe ſpettante alla ſua origine; men-
tre l’occaſione coſi richiedeva, e l’attuale commo-
zione del ſuo cuore a ciò lo portava, ſenza guari
interrompere l’altre ſue cure?
S’aggiunge che il coro dimoſtra una ignoranza
affettata non meno ch’ Edippo, poiche ſebbene
é ſtato preſente a tutti gli avvenimenti della trage-
dia ed é compoſto di gente illuminata, eſſo ſi
trattiene in raggionamenti che riguardano ſolo la
conoſcenza, che ſpera avere de di lui parenti.
Intorno a queſta ignoranza del coro ſi potrebbe ri-
ſpondere (oltre che egli rappreſenta la moltitudi-
ne de Cittadini, la quale ſuol poſſedere le noti-
zie imperfettamente) ció che ſopra ho detto d’E-
dippo ſteſſo. Anzi doveva avere difficoltá di per-
ſuaderſi le ſtrane di lui ſciagure piu che queſto in-
felice Re; eſſendo come ci ſi rappreſenta nel de-
corſo di tutta la tragedia ſi prevenuto in ſuo favo-
re, che lo credeva un ſemideo generato da Mer-
curio, o da Bacco, o nato di qualche figlivola di
Febo.
Tutto l’atto 5. é l’oggetto della cenſura che
ſiegue. Riprovaſi queſto come ſuperfluo, e ſe
ne
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