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[Bodmer, Johann Jacob]: Sammlung Critischer, Poetischer, und anderer geistvollen Schriften. Bd. 3. Zürich, 1742.

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APOLOGIA DI SOFOCLE
tra di loro reciproche ingiurie, la Censura non
disconverrebbe, perciocche le regole del costume
sono in questo inalterabili, e si debbono in ogni
tempo osservare: Ma quale Indegnita e egli, ch'un
Innocente si difenda presso un ingannato Re, che
l'incolpa? Che se il sopracitato Verso sembra
poco dicevole, aviene questo per la traduzione,
che veste il sentimento di Sofocle d'una maniera
sconcia e puerile. Il Verso Greco e tale.

Kamoi poleos metesi tesd'ou soi mono.
Cioe:
A me nulla men cale
Ch' a te del comun ben della Cittade.

Ove si vede, che Creonte non puo meglio ri-
spondere, poiche dalla Esclamazione d'Edippo
piglia motivo di scolparsi mostrando il zelo ch'e-
gli ha per la patria. Non posso dire quanto mi
sembri sciocca e disadatta la Critica di cio, che
non s'intende che per altrui interpretazione, per-
ciocche oltre il soggiacer sovente a cattive spiega-
zioni, come e questa, i sentimenti anche piu
fedelmente tradotti perdono talora tutto il loro
vigore. Per quanto riguarda la Lingua francese,
cio m' e occorso d'osservare in alcuni versi d'O-
mero, che sono da Longino citati, per Esempii
d'uno stile sublime, e che portati in Francese da
Madama Dacier con tutta la fedelta, non hanno
pregio considerabile. I versi son questi:

Zeu pater alla su rusai up ereos uias Akhaion
Poieson d'aithren, dos d'ophthalmoisin idethai
En de phari kai olesson epei nu toi euaden outos.
Cui

APOLOGIA DI SOFOCLE
tra di loro reciproche ingiurie, la Cenſura non
diſconverrebbe, perciocche le regole del coſtume
ſono in queſto inalterabili, e ſi debbono in ogni
tempo oſſervare: Ma quale Indegnita é egli, ch’un
Innocente ſi difenda preſſo un ingannato Ré, che
l’incolpa? Che ſe il ſopracitato Verſo ſembra
poco dicevole, aviene queſto per la traduzione,
che veſte il ſentimento di Sofocle d’una maniera
ſconcia e puerile. Il Verſo Greco é tale.

Καμοι πολεος μετεςι τηςδ᾽ου σοι μονω.
Cioé:
A me nulla men cale
Ch’ a te del comun ben della Cittade.

Ove ſi vede, che Creonte non puo meglio ri-
ſpondere, poiche dalla Eſclamazione d’Edippo
piglia motivo di ſcolparſi moſtrando il zelo ch’e-
gli ha per la patria. Non poſſo dire quanto mi
ſembri ſciocca e diſadatta la Critica di ciò, che
non s’intende che per altrui interpretazione, per-
ciocche oltre il ſoggiacer ſovente a cattive ſpiega-
zioni, come é queſta, i ſentimenti anche più
fedelmente tradotti perdono talora tutto il loro
vigore. Per quanto riguarda la Lingua franceſe,
ciò m’ è occorſo d’oſſervare in alcuni verſi d’O-
mero, che ſono da Longino citati, per Eſempii
d’uno ſtile ſublime, e che portati in Franceſe da
Madama Dacier con tutta la fedeltà, non hanno
pregio conſiderabile. I verſi ſon queſti:

Ζευ πατερ ἀλλα συ ρυσαι ὑπ ἠρεος ὑιας Αχαιων
Ποιησον δ᾽αιθρην, δος δ᾽οφθαλμοισιν ἰδεϑαι
Εν δε φαρι καὶ ὀλεσσον ἐπει νυ τοι ἐυαδεν οὑτως.
Cui
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[62/0064] APOLOGIA DI SOFOCLE tra di loro reciproche ingiurie, la Cenſura non diſconverrebbe, perciocche le regole del coſtume ſono in queſto inalterabili, e ſi debbono in ogni tempo oſſervare: Ma quale Indegnita é egli, ch’un Innocente ſi difenda preſſo un ingannato Ré, che l’incolpa? Che ſe il ſopracitato Verſo ſembra poco dicevole, aviene queſto per la traduzione, che veſte il ſentimento di Sofocle d’una maniera ſconcia e puerile. Il Verſo Greco é tale. Καμοι πολεος μετεςι τηςδ᾽ου σοι μονω. Cioé: A me nulla men cale Ch’ a te del comun ben della Cittade. Ove ſi vede, che Creonte non puo meglio ri- ſpondere, poiche dalla Eſclamazione d’Edippo piglia motivo di ſcolparſi moſtrando il zelo ch’e- gli ha per la patria. Non poſſo dire quanto mi ſembri ſciocca e diſadatta la Critica di ciò, che non s’intende che per altrui interpretazione, per- ciocche oltre il ſoggiacer ſovente a cattive ſpiega- zioni, come é queſta, i ſentimenti anche più fedelmente tradotti perdono talora tutto il loro vigore. Per quanto riguarda la Lingua franceſe, ciò m’ è occorſo d’oſſervare in alcuni verſi d’O- mero, che ſono da Longino citati, per Eſempii d’uno ſtile ſublime, e che portati in Franceſe da Madama Dacier con tutta la fedeltà, non hanno pregio conſiderabile. I verſi ſon queſti: Ζευ πατερ ἀλλα συ ρυσαι ὑπ ἠρεος ὑιας Αχαιων Ποιησον δ᾽αιθρην, δος δ᾽οφθαλμοισιν ἰδεϑαι Εν δε φαρι καὶ ὀλεσσον ἐπει νυ τοι ἐυαδεν οὑτως. Cui

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Zitationshilfe: [Bodmer, Johann Jacob]: Sammlung Critischer, Poetischer, und anderer geistvollen Schriften. Bd. 3. Zürich, 1742, S. 62. In: Deutsches Textarchiv <https://www.deutschestextarchiv.de/bodmer_sammlung03_1742/64>, abgerufen am 25.11.2024.